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Analisi- Bce rischia di perdere di vista la "greedflation" mentre guarda ai salari

La presidente della Bce Lagarde si rivolge ai giornalisti dopo la riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo a Francoforte.

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea rischia di perdere di vista il rischio che gli utili societari alimentino l'inflazione - quella che, nel linguaggio usato dal mercato, viene chiamata "greedflation" - concentrandosi invece sulla crescita dei salari, che è ancora molto indietro rispetto ai prezzi.

È l'opinione degli economisti interpellati venerdì.

La presidente della Bce Christine Lagarde ha indicato l'aumento dei salari come una delle cause principali dell'elevata crescita dei prezzi durante la conferenza stampa di giovedì, segnalando almeno un altro aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale della zona euro.

La rinnovata attenzione al mercato del lavoro - su cui i banchieri centrali hanno "trascorso molto tempo" durante la riunione di due giorni, ha detto Lagarde - ha segnato un cambio di rotta per la Bce, che nelle ultime comunicazioni aveva dato maggiore risalto alla questione degli alti margini societari.

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Il discorso ha fatto suonare un campanello d'allarme tra gli economisti, preoccupati dal fatto che la Bce chieda ai lavoratori di continuare a sostenere il costo dei prezzi più alti, minimizzando allo stesso tempo il fatto che le aziende stiano realizzando utili straordinariamente alti per via della mancanza di una forte concorrenza.

"La Bce, nonostante si speri il contrario, non vuole davvero parlare di utili e continua a incolpare i lavoratori per l'inflazione (e) a chiedere ai lavoratori di continuare a sopportare l'impatto distributivo", ha commentato su Twitter Daniela Gabor, docente di economia e macrofinanza presso la University of West England di Bristol.

I costi unitari del lavoro - il rapporto tra i compensi dei dipendenti e la produttività del lavoro - sono aumentati in misura più ridotta rispetto ai prezzi nel primo trimestre di quest'anno, secondo i dati Eurostat. Si è così confermata una tendenza già riscontrata nel 2022, quando l'aumento dei salari è stato di gran lunga inferiore all'inflazione, riducendo la capacità di spesa dei cittadini.

I dati ufficiali sugli utili sono più difficili da reperire, ma quelli di Refinitiv mostrano che le aziende della zona euro che vendono ai consumatori hanno registrato un margine operativo del 10,1% nel primo trimestre, in linea con l'anno scorso e in aumento di quasi un quinto rispetto a prima della pandemia.

Lagarde ha menzionato il fatto che alcune imprese hanno realizzato utili "relativamente" elevati "soprattutto laddove la domanda ha superato l'offerta".

Ma ha soprattutto incolpato "un problema di costo unitario del lavoro - in altre parole, di produttività" per aver mantenuto alta l'inflazione nonostante la crescita economica stagnante.

Eric Dor, professore alla IESEG School of Management di Parigi, ha individuato un paradosso nella politica della Bce: l'aumento dei tassi fa diminuire la domanda e, di conseguenza, la produzione.

Poiché le imprese non licenziano i lavoratori nell'immediato, Dor sostiene che questa diminuzione della produzione si traduca in una minore produttività per dipendente e quindi in un incremento dei costi e, in ultima analisi, dei prezzi.

"Quindi una politica che mira a ridurre l'inflazione contribuisce alla sua persistenza, almeno nel breve periodo", ha affermato Dor.

ASSORBIRE I COSTI

Nelle sue previsioni, la Bce ipotizza che l'anno prossimo gli utili societari smetteranno di contribuire all'inflazione, il che significa che le imprese inizieranno ad assorbire i maggiori costi del lavoro.

Ciò segnerebbe una notevole inversione di tendenza dopo due anni in cui gli utili hanno costituito la forza trainante dell'aumento dei prezzi.

"Questo scenario è possibile, ma anche altri sono possibili", ha affermato Dor. "Ad esempio, se in diversi settori la concorrenza è sufficientemente imperfetta da consentire alle imprese di avere un grande potere di mercato, queste potrebbero scegliere, anche in una fase di recessione, di compensare il calo del volume delle vendite con un aumento dei prezzi di vendita, per mantenere i loro utili globali."

Christine Lagarde non ha approfondito i motivi per cui gli utili sono elevati, né ha detto se meritino l'attenzione dei banchieri centrali o di altri responsabili delle politiche, lasciando che siano i datori di lavoro e i lavoratori a vedersela.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)