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Analisti sempre più prudenti su Piazza Affari: ecco i motivi

Con la seduta odierna si conclude non solo il mese di giugno, ma anche il secondo trimestre e il primo semestre dell'anno. A Piazza Affari il Ftse Mib, dopo aver guadagnato circa un punto percentuale a maggio, quando è arrivato a segnare nuovi massimi dell'anno in area 21.800, nel mese che si conclude oggi non è riuscito a regalare emozioni.

Ftse Mib verso chiusura positiva a giugno. +8% da inizio anno

L'indice delle blue chips si è mosso infatti in uno stretto trading range tra i 20.570/20.600 e i 21.150/21.200 punti, apprestando però a chiudere giugno con un rialzo di poco inferiore allo 0,5%. Ben più interessate la performance realizzata da inizio anno, visto che in questi primi sei mesi del 2017 il Ftse Mib ha registrato un progresso di oltre otto punti percentuali.

Equita indica 4 motivi per essere cauti a Piazza Affari

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Una buona performance che tuttavia non induce gli analisti di Equita SIM a cambiare idea e a modificare quindi la loro strategia sui mercati azionari, improntata alla cautela.
Gli analisti, nel report diffuso oggi, spiegano che la loro view prudente è addirittura rafforzata questo mese, con la decisione di introdurre per la prima volta nel portafoglio dele mid-small caps un buffer di cassa pari al 10%.

I motivi alla base della cautela sono gli stessi già segnalati il mese scorso, ma secondo gli esperti sono rafforzati da alcune evidenze recenti.
In primis a Piazza Affari i titoli che offrono un buon rapporto rischio-rendimento sono sempre più rari, a meno di ipotizzare un continuo miglioramento dei margini e un'accelerazione della crescita.
Un altro motivo per cui essere cauti è dato dal fatto che le strategie di incremento del rendimento basate sulla vendita sistematica di volatilità sono sempre più diffuse e pericolose, soprattutto in una fase di tapering.

A ciò si aggiunga la debolezza dei segnali che giungono dagli Stati Uniti dove le vendite retail sono sotto tono, le immatricolazioni di auto in calo, il credito bancario in frenata e la curva dei tassi in appiattimento. Si tratta secondo gli analisti di indicazioni che puntano ad un deciso indebolimento del quadro economico.

Il quarto fattore che giustifica la prudenza della SIM milanese è rappresentato dal ciclo di espansione dei bilanci delle Banche Centrali che toccherà il picco alla fine di quest'anno a 16 trilioni di dollari. Gli analisti dubitano che la riduzione possa essere indolore, visto l'effetto del quantitative easing sugli spread.

Calo petrolio e appiattimento curva tassi

Quanto invece alle recenti evidenze che hanno indotto gli analisti a rafforzare la loro view cauta sull'azionario si segnala la debacle dei prezzi del petrolio che viaggiano il 10% al di sotto della media mobile a 200 giorni, e il conseguente appiattimento della curva dei tassi.

Secondo Equita SIM si tratta di due elementi che evidenziano un indebolimento della ripresa economica e che hanno iniziato a mettere sotto pressione gli spread sui bond high yield. Proprio la caduta delle quotazioni dell'oro nero e l'appiattimento della curva dei tassi secondo gl analisti contraddicono la tesi di quanti si aspettano una rafforzamento della crescita globale nei prossimi trimestri.

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