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Bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività: nuovi trattamenti

I bambini che soffrono del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) potranno presto intraprendere un nuovo percorso per combattere le difficoltà e migliorare il livello di concentrazione e l’impulsività, grazie ad una nuova ricerca.

Il team dell’Università di Ginevra (UNIGE) e della University Hospitals di Ginevra (HUG), in Svizzera, stanno sviluppando un nuovo trattamento chiamato neurofeedback.

La tecnica permette ai pazienti di ADHD di concentrare la loro attenzione su un feedback istantaneo a seconda del livello della loro attività cerebrale: questo avrebbe un effetto positivo sulle loro abilità legate alla concentrazione.

Il neurofeedback impiega un elettroencefalogramma con 64 sensori per «catturare» l’attività elettrica del cervello dei pazienti durante l’uso di uno speciale videogioco, in cui devono impegnare tutta la loro attenzione. Nel videogame, infatti, uno shuttle spaziale può muoversi solo quando i pazienti sono attenti.

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Spiegando come funziona, dottor Tomas Ros della UNIGE ha dichiarato: «Lo scopo del neurofeedback è quello di rendere i pazienti consapevoli dei momenti in cui non sono più attenti. Con la pratica, la loro rete cerebrale può “imparare” a ridurre le disattenzioni, attraverso la neuroplasticità».

La neuroplasticità, o plasticità sinaptica, è la capacità del cervello di modificare e formare nuove connessioni.

Generalmente, i trattamenti per i pazienti con il disturbo coinvolgono l’uso di farmaci.

«I trattamenti farmaceutici possono essere accompagnati da pesanti effetti collaterali: stati nervosi, disturbi del sonno, e l’aumento del rischio di sviluppare altri disturbi psichiatrici o malattie cardiovascolari», ha dichiarato Roland Hasler, ricercatore della HUG. «Per questo volevamo studiare un trattamento non farmacologico e non invasivo, basato sul principio del neurofeedback».