Banche, Bankitalia: merger oculati utili per redditività, nessun dirigismo
ROMA (Reuters) - L'Italia ha un sistema bancario tra i meno concentrati dell'area euro e oculate operazioni di fusioni e acquisizioni tra banche possono servire a migliorare efficienza e redditività del sistema, secondo il capo della vigilanza di Via Nazionale, Carmelo Barbagallo.
Parlando a un incontro al Tar del Lazio, Barbagallo ricorda i dati della Bce sulla concentrazione delle banche in Europa per tornare sul tema delle aggregazioni.
"Il livello di concentrazione del sistema bancario italiano è tra i più bassi dell'area dell'euro. Oculate operazioni di concentrazione potrebbero consentire ad alcune banche di recuperare margini di efficienza e di redditività, rafforzandone la stabilità, senza che ciò comporti una sensibile riduzione nel grado di concorrenza", dice.
In questo Banca d'Italia ha un tradizionale ruolo di stimolo, ancora rilevante anche nel nuovo sistema di supervisione europeo, senza che questo significhi, dice Barbagallo, "pianificare e men che meno di imporre i consolidamenti".
Nel valutare i criteri di sana e prudente gestione delle operazioni prospettate, Bankitalia guarda al "rispetto
dei requisiti prudenziali, il livello dei costi, l'adeguatezza della struttura alle nuove dimensioni".
Importante che queste operazioni siano basate su un "adeguato piano industriale, un'attenta valutazione delle possibili sinergie, una incisiva azione organizzativa che a partire dai sistemi informativi, agevoli l'integrazione", chiarisce il numero uno della vigilanza.
Rispetto al passato, quando l'integrazione delle reti distributive era un valore da ricercare, oggi, nota Barbagallo le fusioni sono al contrario una "opportunità per razionalizzare la rete esistente" e la complementarità viene "ricercata piuttosto nella tipologia di prodotti offerti e di clientela servita".
(Stefano Bernabei)