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Draghi: Consiglio Bce libero di discutere, dissensi normali ma intento unanime

Il governatore della Bce Mario Draghi . REUTERS/Joshua Roberts (Reuters)

FRANCOFORTE (Reuters) - A scommettere su novità in materia di politica monetaria dall'odierna riunione Bce non c'era nessuno. Non soltanto perché l'ultima e inattesa limatura dei tassi risale soltanto a settembre, perché ha appena preso il via il nuovo programma di sottoscrizione di obbligazioni bancarie garantite e presto partirà l'analogo progetto sui titoli asset backed. Non solo perché sono trascorse meno di due settimane dalla diffusione dei risultati degli stress test e non solo perché, già il mese prossimo, sono in arrivo le nuove stime trimestrali dello staff insieme alla seconda operazione Tltro. L'attenzione della stampa e di tutti i cosiddetti 'Ecb watcher' era infatti calamitata su ben altro, in ragione delle indiscrezioni dell'altroieri che dipingevano un consiglio spaccato ma soprattutto parlavano di una fazione poco amante - per non dire assai critica - di quello che veniva definito lo 'stile Draghi'. L'inquilino dell'Eurotower - sede storica che ospita oggi per l'ultima volta la riunione del consiglio, il cui quartier generale già a dicembre si sposta nella Grossmarkthalle, area dei vecchi mercati generali di Francoforte - affronta indirettamente il punto già dando lettura del comunicato che precede la fase riservata alla domande dei giornalisti. Proprio nella parte introduttoria si inserisce infatti uno dei presunti oggetti del contendere, ma il documento - precisa il presidente - è stato approvato e sottoscritto dall'unanimità del consiglio. L'effetto combinato delle diverse misure standard e non messe a punto finora, i programmi di acquisto asset e le nuove operazioni di finanziamento 'mirato' "avranno un notevole impatto sul bilancio Bce, che dovrebbe tornare sui valori di inizio 2012". Si tratta di uno dei punti chiave della famosa 'uscita' di fine agosto a Jackson Hole, in cui Draghi avrebbe suscitato l'irritazione - ha scritto Reuters citando diverse fonti della bance centrale - perché in sede di consiglio sarebbe stato precedentemente stabilito di non far trapelare alcun obiettivo numerico. La smentita del presidente non manca però di sfaccettature, che la rendono, almeno a livello di forma, forse più credibile di un drastico rimando al mittente o del ben più semplice 'no comment'. "Laciatemi subito dire che è assai normale dissentire su singoli temi. Succede ovunque: ho appena letto le più recenti discussioni sulla tempistica di un rialzo dei tassi Usa tra consiglieri del Fomc. Avviene lo stesso in Gran Bretagna e in Giappone... è normale" spiega alla platea dei giornalisti che ci tengono a insistere sul punto. Oltre alle critiche sull'uscita di Jackson Hole le indiscrezioni tracciavano il quadro di una sorta di congiura dei boiardi in seno al consiglio, capeggiata presumibilmente dal numero uno Bundesbank Jens Weidmann, che già in passato non ha nascosto il proprio dissenso rispetto ad alcune mosse del presidente. Oggetto delle critiche lo stile eccessivamente riservato - se non poco trasparente - nella comunicazione. "Che io sappia nessuno ha espresso alcun timore. La discussione durante la cena di ieri è stata interamente assobita dal tema [della pubblicazione] dei verbali, per questo direi che è stato un incontro fruttuoso. Si è trattato di uno scambio di opinioni molto ricco, interessante e molto franco. Mi manca naturalmente il dono dell'ubiquità. Non posso ascoltare i discorsi degli altri ma personalmente non ho notato nulla". La grande attenzione riservata all'eventualità di un consiglio spaccato he peraltro messo del tutto in secondo piano oggi i tradizionali commenti sulla congiuntura ma il quadro non pare affatto cambiato dal mese scorso. I rischi sulla crescita economica, meglio definibile come moderata ripresa, restano al ribasso, l'inflazione rimarrà per qualche tempo moderata prima di riportarsi gradualmente più vicina all'obiettivo dei prossimi due anni. Guardando anche all'ultima revisione al ribasso sulle stime d'autunno operata soltanto ieri dalla Commissione, va tenuto comunque presente che con il consiglio mensile di dicembre satà accompagnato dal tradizionale aggiornamento trimestrale delle stime dello staff Bce su Pil e inflazione. Tra poco più di un mese, inoltre, un contributo concreto all'auspicata ripresa dei finanziamenti al settore privato potrebbe - o meglio, dovrebbe - arrivare dalla nuova operazione 'Tltro' in agenda l'11 dicembre. Secondo uno degli ultimi sondaggi Reuters, che indica una media di 170 miliardi per le richieste della prossima Tltro - per contruire alla ripresa dell'inflazione la banca centrale dovrebbe incrementare il proprio bilancio di ben 1.000 miliardi di euro. All'espansione del bilancio Bce concorrono naturalmente anche i programmi di acquisto covered bond - 4,8 miliardi nelle prime due settimane - e quello sui titoli Abs che partirà entro fine mese. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia