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Bond day: fra gli Etf si impongono Australia ed emergenti

Il deludente e complesso inizio d’anno per i mercati finanziari trova riscontro anche sul fronte obbligazionario, stretto fra “risk off” e timori per rialzi dei tassi a breve termine negli Usa e a medio in Europa. La classifica così dei migliori Etf specialistici vede primeggiare il fronte degli emergenti in valute locali o in Usd. Su tutti sovrasta però un replicante riferito ai bond australiani, sostenuti dal rafforzamento della relativa moneta. Ecco allora la graduatoria dei tre primi fra quelli quotati a Borsa Italiana.

L’Australia fa un +7,4%

Ottima la performance del Db X-Trac Austral Ssa Bonds Etf (Isin LU0494592974), che riproduce l'obbligazionario domestico australiano ed è di tipo ad accumulazione di dividendi. Da inizio gennaio ha registrato un netto rimbalzo (+7,4%); ciò rispecchia quanto avvenuto con l’Aud, allontanatosi dai picchi di debolezza del 2016 e rientrato sotto il livello 1,40 su euro. L’analisi grafica giustificherebbe un proseguimento del trend, poiché speculare (ma in direzione antitetica) a quanto avvenuto nella primavera/estate del 2013, quando la divisa crollò in pochi mesi per i primi timori di rallentamento dei prezzi delle commodities. Le possibilità che il movimento continui non sono marginali, ma ora l’Aud si appresta a entrare in un’area a elevata volatilità.

Alle spalle “emerging”, prima in valute locali…

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Al secondo posto si piazza – a una certa distanza – il Pimco EM Advantage Local Bond Index Source Etf (Isin IE00BH3X8336) con un più modesto +2,5%, dovuto a un gennaio poco brillante, cui ha fatto seguito un febbraio più dinamico. Di (KSE: 003160.KS - notizie) tipo a distribuzione mensile dei dividendi, ha come valuta di denominazione il dollaro Usa, sebbene si riferisca alle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale, con un’esposizione massima del 15% per ciascun Paese. Sono considerati idonei quelli con rating sovrano medio minimo pari a BB-. Essendo, per l’acquirente in euro, l’Usd solo una valuta di “transito” ci si espone di fatto al cambio fra divise emergenti e la nostra, traendo vantaggio da eventuali rafforzamenti delle prime. Di qui l’origine del rendimento di febbraio.

…e subito dopo in Usd

Quasi allineato in termini di performance un altro Etf emergenti, l’Amundi Glob Em Bond Mark Ibx (Isin FR0010959668), riferito alle più liquide obbligazioni denominate in Usd emesse da Paesi di tale contesto. Di tipo a capitalizzazione dei dividendi, deve anch’esso al mese di febbraio il mini rimbalzo, dopo un periodo di incertezza, complice l’altalenante andamento del biglietto verde sull’euro. Verificando l’insieme degli Etf obbligazionari spicca chiaramente come negli ultimi due anni siano stati gli emergenti a caratterizzare i movimenti maggiori, sia al rialzo sia al ribasso, e le probabilità che restino protagonisti anche nei prossimi mesi sono alte, pur con l’incertezza se siano preferibili quelle espresse nelle divise locali o quelle in dollari.

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