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Bonus ristrutturazioni 2018: ecco cosa potrebbe cambiare

Le possibili novità con il bonus ristrutturazione a partire dal 2018
Le possibili novità con il bonus ristrutturazione a partire dal 2018

Il bonus ristrutturazione potrebbe essere previsto anche nel 2018, ma dovrà passare lo scaglione della prossima Legge di Bilancio. Dovesse esserci una bocciatura, con la fine dell’anno sarebbero numerosi i bonus fiscali per la casa che andrebbero a scadere – o che verrebbero rimodulati.

Tra questi ci sono il bonus ristrutturazione, che non è altro che la detrazione Irpef del 50% in caso di lavori per il recupero del patrimonio immobiliare e per la riqualificazione delle abitazioni, con un massimale di 96mila euro.

Stando alle ultime indiscrezioni, tra le misure della Legge di Bilancio 2018 potrebbe non esserci la proroga, per la mancanza di fondi stabiliti e per l’intenzione del Governo di spostare le risorse a favore di giovani e lavoro. La proroga attuale durerà fino al 31 dicembre 2017, dunque in questi mesi ci sono le ultime opportunità per sfruttarla a pieno regime.

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Nonostante la probabile esclusione di ulteriori bonus, resterà comunque possibile usufruire delle detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia, in percentuale minore e con un importo rimodulato. Infatti il bonus sui lavori di ristrutturazione – come lo conosciamo oggi – verrà sostituito dalla detrazione fiscale pari al 36% ed entro il limite di spesa di 48.000 euro, con la possibilità di un rimborso fino a 17.280 euro. Si tratta dunque di un massimale di circa la metà rispetto al bonus 2017.

Anche l’Ecobonus, similarmente, senza un’ulteriore proroga passerà al 36% a partire dal 1° gennaio 2018, salvo per la parte relativa ai condomini, che avrà la sua scadenza naturale al 31 dicembre 2021.

Resterà invece in vigore fino al dicembre 2021 il cosiddetto Sismabonus, la detrazione per la riduzione del rischio sismico degli immobili, estesa anche agli interventi in parti comuni del condominio. Una norma a lungo termine appositamente creata per ridurre al minimo le conseguenze di un evento sismico in un Paese come l’Italia che è ad alto rischio.