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Borsa Milano chiude in calo con auto, tlc, petrolio, Fca perde quasi 5%

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude la seduta, la prima del secondo trimestre, in calo confermando il clima di incertezza che prevale sul mercato azionario che non trova la forza di superare alcuni livelli tecnici importanti.

A condizionare la seduta oggi su tutte le borse è il dato sull'occupazione Usa sopra le attese, un segnale di robustezza dell'economia americana che potrebbe permettere alla Federal Reserve di alzare quest'anno in modo graduale i tassi di interesse.

Sull'indice della borsa milanese pesano in particolare i ribassi dell'auto, energia e tlc, mentre i bancari tentano il recupero ma senza successo.

** L'indice FTSEMib chiude in calo dell'1,88%, l'Allshare dell'1,6%. Volumi per 2,6 miliardi di euro. Il paniere europeo FTSEurofirst 300 cede l'1,5%.

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** FIAT-CHRYSLER è la peggiore tra le blue chip italiane con un calo del 4,8%, colpita dai dati sulle vendite in Usa, in crescita ma "nettamente peggiori delle attese", secondo un trader.. A borsa chiusa sono attesi i numeri sulle immatricolazioni in Italia.

** Il settore automotive europeo perde il 2,7%. Sulla scia CNH lascia sul terreno il 4,3%.

** Tra i bancari pesante BANCO POPOLARE (-4,6%), il cui Cda di oggi dovrebbe convocare l'assemblea straordinaria sull'aumento di capitale da 1 miliardo, in vista dell'integrazione con BPM (-1,8%). Ribassi per oltre il 2% anche sulle big UNICREDIT e INTESA SANPAOLO.

"Ci aspettiamo che gli aumenti di capitale di Popolare Vicenza (1,5 mld) e Veneto Banca (1 mld), da completare entro giugno come imposto dalla Bce, mettano sotto pressione i titoli bancari", commenta in una nota Equita Sim che include questo elemento tra i motivi che suggeriscono di continuare a mantenere cautela sull'azionario.

** In controtedenza CARIGE rimbalza del 2,7% all'indomani dell'assemblea che ha rinnovato il Cda, in maggioranza espressione di Malcalza, che dovrà valutare l'offerta di Apollo che però sembra destinata ad incontrare il parere sfavorevole del primo azionista.

** In luce il settore del risparmio gestito con AZIMUT +3%, seguita da ANIMA (+2,3%), BANCA MEDIOLANUM (+0,8%), BANCA GENERALI (+0,27%). I broker sottolineano che nelle guideline pubblicate ieri l'Esma non ha cambiato le norme sul metodo di calcolo sulle 'performance fees', anche se non è escluso un inasprimento della normativa in futuro al momento. "No news is good news", sintetizza Mediobanca Securities.

** Resta sotto pressione il comparto oil (-3,8% ENI, -2,3% SAIPEM) sulla persistente debolezza del greggio.

** Debole MEDIASET (-1,3%). Secondo 'Le Monde' Vivendi starebbe preparando, con un'operazione amichevole, l'acquisto del 3,5% del gruppo italiano con l'obiettivo di prendere il controllo della pay tv Mediaset Premium.

** TELECOM cede il 3,5% circa in un settore che in Europa perde l'1,77%. Un trader cita per Telecom anche il quadro ancora incerto sui piani di sviluppo della banda larga in Italia.