Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.354,31
    +46,31 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    18.335,18
    +146,88 (+0,81%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,37
    -0,51 (-0,61%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.181,29
    -1.499,81 (-2,79%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.172,36
    -36,34 (-3,01%)
     
  • Oro

    2.398,70
    +29,30 (+1,24%)
     
  • EUR/USD

    1,0838
    +0,0023 (+0,22%)
     
  • S&P 500

    5.562,27
    +25,25 (+0,46%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8456
    -0,0016 (-0,19%)
     
  • EUR/CHF

    0,9707
    -0,0019 (-0,19%)
     
  • EUR/CAD

    1,4766
    +0,0052 (+0,36%)
     

Borsa Milano debole su incertezza referendum, banche giù, cade Mps

La sede di Borsa Italiana a Milano. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue in ribasso, appesantita dalle incertezze legate all'impatto dell'esito del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Arrivato a perdere il 2%, il listino milanese, comunque, ha progressivamente recuperato terreno nella seconda parte della mattinata. I titoli finanziari, sottolineano i trader, continuano a risentire delle ipotesi, formulate dalla stampa internazionale, sulle conseguenze che un'eventuale vittoria del 'no' avrebbe sull'atteggiamento degli investitori internazionali. Un report di Exane Bnp Paribas ricorda che gli ultimi sondaggi, pubblicati prima del 18 novembre scorso, indicavano una prevalenza del 'no', con una percentuale del 52-54%. Barclays disegna i possibili scenari dell'esito del voto referendario. Nel primo scenario, con una vittoria del 'no' chiara, la banca d'affari prefigura le dimissioni di Matteo Renzi e un successivo reincarico, con elezioni anticipate tra il primo e il secondo trimestre dell'anno prossimo. Il secondo scenario vedrebbe una prevalenza del 'no' di misura: Barclays pronostica, dopo le dimissioni di Renzi, un incarico a Pier Carlo Padoan o a Pietro Grasso; in questo scenario scenderebbero le chances di elezioni anticipate. Se il 'sì' vincesse largamente (terzo scenario) Renzi resterebbe in carica, ma, dopo la riforma elettorale (che Barclays considera probabile anche negli scenari precedenti, ma con modalità diverse), le elezioni anticipate sarebbe meno probabili. Ultimo scenario: vittoria del 'sì' di misura: Renzi resterebbe in carica, elezioni anticipate alla fine del secondo trimestre del 2017, dopo una riforma elettorale meno penalizzante per le forze anti-establishment. ** Attorno alle 12, l'indice FTSE Mib perde l'1,3% circa, l'AllShare l'1,3% circa e il MidCap lo 0,8% circa. Volumi per un controvalore di circa 800 milioni di euro. Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 scende dello 0,7% circa. ** I futures sugli indici di Wall Street fanno pensare ad un avvio di seduta negativo. ** Le banche si confermano metronomo del listino: il paniere italiano cede il 3% circa. UNICREDIT, che presumibilmente dovrà affrontare una ricapitalizzazione dopo il referendum, peggio di INTESA SANPAOLO. ** MONTEPASCHI a picco, a lungo in asta di volatilità, nel giorno in cui parte l'offerta per la conversione dei bond subordinati. ** Segno meno per le altre banche. POPOLARE EMILIA ROMAGNA affatto sostenuta dalla trasformazione in spa, approvata sabato scorso dall'assemblea degli azionisti. Male BANCO POPOLARE, POPOLARE MILANO, MEDIOBANCA e UBI BANCA. ** Fuori dal paniere principale, in caduta CREDITO VALTELLINESE e CARIGE. ** Restando ai finanziari, giù assicurazioni (GENERALI, UGF e UNIPOLSAI) e risparmio gestito (POSTE ITALIANE, AZIMUT, BANCA MEDIOLANUM, FINECOBANK e, tra le mid cap, ANIMA HOLDING). ** Il trend 'sell Italy' colpisce anche TELECOM ITALIA, MEDIASET e SALVATORE FERRAGAMO. ** Automotive zoppicante, ma meno negativo dei mercati: il paniere europeo perde lo 0,6% circa. A Milano cedono terreno EXOR, CNH INDUSTRIAL, FERRARI; meglio FIAT CHRYSLER e BREMBO. ** Petroliferi zavorrati dall'andamento del prezzo del greggio: in calo ENI, SAIPEM e TENARIS. ** YOOX NET-A-PORTER si muove in controtendenza rispetto al listino, beneficiando dell'annuncio di una joint venture con Symphony Investments di Mohamed Alabbar. ** Reggono i classici difensivi (TERNA, che si giova di un incremento di rating da parte di Jefferies, ITALGAS, SNAM e RECORDATI), nonché le utilities (ENEL e A2A). ** Tra le small e mid cap, continua la corsa di FNM sulle indiscrezioni di stampa riguardanti la fusione con Atm. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia