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Borsa Milano incerta fra timori Covid e speranze vaccino, corrono banche e Leonardo

Un dettaglio dell'ingresso della Borsa di Milano

MILANO, 10 novembre (Reuters) -

Seduta di consolidamento a Piazza Affari, dopo lo strappo al rialzo ieri, che si inserisce in un filone positivo partito la scorsa settimana quando ha iniziato a profilarsi la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali Usa, con l'indice Ftse Mib che da allora ha guadagnato circa il 15%.

A dare un'ulteriore spinta ai mercati le attese per l'arrivo di un vaccino dopo la notizia che quello sperimentale sviluppato da Pfizer ha dimostrato un'efficacia di oltre il 90% nel prevenire il Covid-19 e che la sperimentazione raggiungerà la fase finale entro la seconda settimana di dicembre.

I timori degli effetti dei vari lockdown in Europa stanno comunque contenendo l'entusiasmo emerso ieri.

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"Prosegue il trend, vediamo se i mercati avranno la forza di andare avanti", osserva un trader.

Ieri il Dow Jones e l'S&P 500 hanno toccato nuovi massimi storici nel corso della seduta, mentre il Nasdaq è scivolato a causa dei timori legati agli effetti sui giganti del web attivi nelle vendite digitali e in streaming dal ritorno alla normalità dall'emergenza sanitaria quando ci sarà il vaccino.

E anche le proiezioni per la seduta odierna di Wall Street vedono i futures sul Nasdaq scendere intorno al 2%, mentre quello sul Dow è positivo.

Prosegue il recupero del prezzo del Brent intorno ai 43 dollari al barile sulle attese di una ripresa della domanda di carburante a emergenza conclusa.

Anche oggi denaro sulle banche, fra i peggiori performer dell'anno e con valutazioni piuttosto depresse: le big Intesa Sanpaolo e Unicredit in rialzo rispettivamente del 3,9% e del 4,8%, che si aggiungono ai forti progressi registrati ieri. Più tranquille, invece, Bper (+0,6%) e Banco Bpm (+0,1%).

Riflettori ancora puntati su Leonardo che in due giorni sta guadagnando oltre il 27% sulle indiscrezioni di una possibile quotazione di Drs, controllata Usa attiva nel settore della difesa. Una nota della società diffusa ieri in serata ha precisato che il gruppo "come di consueto valuta tutte le opzioni di creazione di valore per gli azionisti, tra cui la possibilità di procedere alla quotazione di Leonardo Drs". Secondo il daily di Equita, "se confermato il deal a questi valori sarebbe molto positivo senza considerare lo sconto che si applica sulla holding, considerato che da sola Drs rappresenta l'87% della capitalizzazione di mercato di Leonardo".

Per restare nel comparto industriale, Fca +1,1%, mentre Pirelli cede lo 0,6%.

Le attese per un ritorno alla normalità quando i vaccini saranno disponibili premiano anche oggi Atlantia (+5,6%), proprietaria dell'88% di Autostrade per l'Italia. "Il titolo è ovviamente esposto al traffico autostradale ed è uno di quelli che potrebbe beneficiare dall'arrivo di un vaccino anche se gli effetti non saranno così immediati", osserva un broker.

Ritraccia, invece, Autogrill (-1,3%) la cui attività è legata al business aeroportuale e autostradale, pesantemente impattato dalla pandemia a causa delle restrizioni ai movimenti delle persone. Il titolo ieri ha guadagnato oltre il 34%.

Ben comprato il settore oil, con Saipem che sale dell'1,9% circa ed Eni del 2,4%.

Stm cede il 3,2% dopo il balzo di ieri appesantito dal calo del Nasdaq.

Fra i minori non si ferma la corsa al rialzo di As Roma anche oggi in asta di volatilità dopo un balzo del 29,7% a 0,28 euro per azione. Il titolo ha iniziato a correre dopo la conclusione venerdì scorso dell'Opa con obiettivo di delisting da parte del magnate Usa Dan Friedkin al prezzo di 0,11 euro, che però non ha avuto adesioni perché il prezzo delle azioni è sempre stato più alto e ha quindi reso l'offerta poco attraente. "Conclusa con insuccesso l'Opa adesso il mercato va a guardare il campionato di serie A, quindi i risultati in campo e la classifica che vede la squadra capitolina al quarto posto", osserva un trader.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)