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Borsa Milano chiude in calo, balza Mps dopo risultati, debole Unipol

La sede di Borsa Italiana a Milano. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Piazza Affari ha chiuso in calo, senza risentire particolarmente dei dati sul mercato del lavoro statunitense, che si sono mostrati sostanzialmente in linea con le attese.

Gli occupati non agricoli hanno mostrato il mese scorso un incremento di 215.000 unità e il tasso di disoccupazione è rimasto al minimo di sette anni al 5,3%.

Gli economisti interpellati da Reuters avevano previsto a luglio un incremento degli occupati non agricoli pari a 223.000 unità e un tasso di disoccupazione stabile a 5,3%.

Nel corso della seduta, a frenare i listini del Vecchio continente ha contribuito l'inatteso calo della produzione industriale tedesca, mentre una spinta è arrivata dal rimbalzo dei titoli legati al petrolio.

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L'indice FTSE Mib ha chiuso in calo dello 0,45%, l'Allshare dello 0,55%. Volumi intorno a 3 miliardi di euro.

Il benchmark europeo FTSEurofirst segna -0,89%.

Tra i singoli titoli, in evidenza MPS con un rialzo dell'8,78% sulla scia dei risultati del secondo trimestre, che hanno evidenziato un ritorno all'utile più forte delle attese e una posizione patrimoniale che ha sorpreso decisamente in positivo.

UBI ha chiuso in calo dell'1,42% dopo la pubblicazione della trimestrale.

TELECOM ITALIA ha lasciato sul terreno lo 0,9dopo aver reso noti i dati del semestre, con un Ebitda più debole delle attese a causa di accantonamenti legati anche alle richieste danni per abuso di posizione dominante più elevate delle previsioni degli analisti. Secondo Jefferies, che ha un giudizio "buy" sul titolo con un obiettivo a 1,35 euro, la società ha diffuso risultati solidi, con una chiara evidenza di miglioramento, penalizzati però dagli accantonamenti.

Sul fronte negativo MEDIASET ha chiuso in calo del 4,2%, che si aggiunge al calo di pari entità registrato alla vigilia. Un trader ipotizza che la debolezza possa essere legata all'accelerazione del governo sugli investmenti in banda larga, che potrebbe mettere sotto pressione il modello 'free to air'. Inoltre, aggiunge, qualche investitore forse si aspettava qualcosa di più di un semplice accordo commerciale dall'intesa annunciata mercoledì sera con Telecom per la distribuzione di contenuti.

Ben comprata (+4,01%) TENARIS, che ieri invece era stata penalizzata dai dati del trimestre. Equita sottolinea come, nonostante la scarsa visibilità sulla velocità di recupero del settore a causa della continua debolezza del prezzo del petrolio, il gruppo resti ben posizionato per un recupero della domanda e stia continuando a migliorare la propria posizione competitiva nel settore. "Durante la call, il management si è mostrato più confidente su un recupero a partire dal quarto trimestre e su una crescita dei volumi nel 2016 grazie alla

ripartenza degli ordini dal Middle Est". Ubs ha limato il target price a 35 da 36,5 euro ma ha confermato il giudizio 'buy'.

In un settore 'oil' che a livello europeo sale dello 0,61%, ENI e SAIPEM guadagnano rispettivamente lo 0,75% e l'1,23%.

Debole UNIPOLSAI (-4,34%) dopo i conti del semestre pubblicati questa mattina.

RECORDATI oggi ha perso il 6,25% con volumi più che doppi rispetto alla media giornaliera, dopo il forte rialzo visto sulla scia della semestrale.

Debole anche OVS (-5,3%).

Debutto all'Aim in calo del 10,5% circa per il gruppo televisivo GIGLIO.

PRELIOS cede oltre il 5,3% dopo aver annunciato o scorporo delle attività legate agli investimenti immobiliari da quelle legate ai servizi. Gli analisti di Equita sottolineano che questa è una notizia positiva ma nel breve pesa l'aumento di capitale da 66,5 milioni di euro e hanno tagliato il giudizio a "reduce".

Amplia le perdite di ieri INTERPUMP (-4,83%) sulla scja dei risultati. I broker esprimono qualche preoccupazione per il rallentamento di alcune attività negli Stati Uniti.

Sempre sull'Aim, SOFT STRATEGY balza del 4,2% a 2,67 euro, poco sotto il prezzo dell'Opa che sarà lanciata da Antonio Marchese dopo l'acquisto di un pacchetto del 59,7% del capitale