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Borsa Milano prosegue poco mossa, denaro su utility Erg, Iren, Falck, giù Juventus

L'entrata principale della Borsa di Milano

MILANO, 27 novembre (Reuters) - Prima parte di seduta contrassegnata da cauti acquisti a Piazza Affari, in linea con gli altri mercati europei, sulle attese di una possibile soluzione alla guerra commerciale Usa-Cina. Un tema che i mercati stanno cavalcando da mesi con alti e bassi.

Banche trascurate. Unicredit cede lo 0,17%, Intesa Sanpaolo piatta e Ubi Banca in contrazione dello 0,6%.

Svettano le utility sulle attese di operazioni di M&A. Bene Erg che balza del 4,4% essendo una delle candidate a rilevare gli asset nell'eolico di Renvico messi in vendita da Macquaire. Un quotidiano scrive di un interesse per gli asset soprattutto francesi da parte di Erg. Per Equita, "il deal è potenzialmente molto interessante per Erg perché può rappresentare fino al 12% della capacità installata nell'eolico".

Denaro anche su Iren (+4,36%) e Falck Renew (+4,3%), mentre è piatta A2A.

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Focus anche oggi sui titoli di minore capitalizzazione, partiti al rialzo ieri pomeriggio su indiscrezioni in merito al rilancio dei Pir (piano individuali di risparmio) dopo il via libera in commissione Finanze della Camera per consentire a casse previdenziali e fondi pensione di investire in più di un piano e di destinare una parte degli investimenti alle micro imprese. Acquisti su Danieli (+3,5%), Buzzi Unicem (+2%), Cementir (+4,6%) e Restart (+8,5%).

Denaro sulle società autostradali come Astm, che segna +0,2%, e Sias +0,7%. Atlantia cede lo 0,6%. Ieri il premier, Giuseppe Conte, ha ribadito che il processo di revoca della concessione autostradale sta andando avanti e che il governo non farà sconti a nessuno. Secondo Equita, "è ancora da verificare quale sia la politica del governo a questo punto e quale accordo potrebbe essere raggiunto sulle concessioni ad Aspi".

Enel poco mossa (+0,13%) dopo la presentazione del piano industriale al 2022 di ieri. Oggi sarà la volta della presentazione del piano da parte della controllata Endesa. "Nonostante la reazione tiepida del mercato, il piano è solido e credibile", osserva un trader.

Incerto il settore delle oil companies, con Eni in lieve rialzo (+0,22%) e Saipem (-0,6%).

Debole TIM, in flessione dell'1,3%, in controtendenza rispetto all'andamento positivo del settore tlc europeo (+0,3% circa).

Spunti sul lusso con in luce TOD'S (+2,1%).

Mediaset sale di oltre l'1% e torna sul prezzo di recesso di 2,77 euro dell'operazione MFE in attesa delle evoluzioni del negoziato in corso per risolvere il contenzioso fra Fininvest e i francesi di Vivendi.

Infine, la Juventus cede il 2,6% a 1,40 euro dopo che ieri il Cda ha fissato a 0,93 euro il prezzo delle nuove azioni che saranno emesse nell'ambito dell'aumento di capitale da 300 milioni che partirà il prossimo 2 dicembre.

"Da oggi in avanti c'è da aspettarsi un po' di volatilità sul titolo", osserva un trader.

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(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)