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Borsa Usa cala su tensioni Medio Oriente che spengono propensione a rischio

Il cartello di Wall Street a New York

(Reuters) - I principali indici di Wall Street sono in ribasso a causa delle crescenti tensioni in Medio Oriente che hanno intaccato la propensione al rischio, mentre gli investitori sono concentrati sugli utili per valutare l'impatto dell'inflazione e degli alti tassi di interesse sulle aziende.

Alle 16,35 il Dow Jones perde lo 0,50%, a 33.828,52 punti, l'S&P 500 cala dello 0,75%, a 4.340,07 punti, e il Nasdaq è in ribasso dello 0,44%, a 13.472,73 punti.

Le materie prime e i titoli industriali guidano i ribassi tra i principali settori dell'S&P 500, mentre l'aumento dei prezzi del greggio sostiene i titoli energetici.

La domanda di beni rifugio ha spinto i prezzi dell'oro ai massimi di un mese, con un rialzo di oltre l'1%, mentre anche il dollaro statunitense si è rafforzato.

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Sul fronte delle trimestrali, l'utile di MORGAN STANLEY è sceso meno del previsto nel terzo trimestre, grazie alla forte performance della divisione di gestione patrimoniale che ha compensato il calo delle transazioni. Tuttavia il titolo della banca perde il 6,41%.

Il produttore di beni di consumo PROCTER & GAMBLE guadagna il 2,93% dopo che le vendite trimestrali hanno superato le aspettative del mercato.

Tesla e Netflix pubblicheranno i propri report trimestrali dopo la chiusura del mercato negli Usa. Nel frattempo perdono rispettivamente l'1,29% e lo 0,55%.

Male anche Nvidia che perde il 2,84% ed estende il calo del 4,7% fatto segnare ieri, a causa dei timori per i piani dell'amministrazione Biden di bloccare le esportazioni verso la Cina dei chip per l'intelligenza artificiale progettati dall'azienda e da altri.

Diversi funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente della Fed di New York John Williams e i membri del board Christopher Waller e Michelle Bowman, interverranno nel corso della giornata, prima delle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, previste per domani.

Il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker ha detto in un'intervista al Wall Street Journal che la banca centrale statunitense dovrebbe prolungare la pausa sugli aumenti dei tassi di interesse, mentre il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto ieri di ritenere l'inflazione "ancora troppo alta".

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)