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Borse Europa, in calo dopo rally, pesano dubbi su intesa Usa-Cina, Brexit

Un operatore osserva i dati dell'indice DAX presso la borsa di Francoforte

(Reuters) - L'azionario europeo inizia la settimana interrompendo un rally di tre giorni consecutivi, con gli investitori che valutano l'entità dei progressi nei colloqui commerciali Usa-Cina e temono che un accordo di divorzio di Londra dall'Ue sia ancora in qualche modo lontano nonostante i segnali di un importante passo avanti.

Intorno alle 11,45 lo STOXX 600 pan-europeo segna una flessione dell'1,1%, annullando quasi la metà del guadagno di oltre il 2% di venerdì scorso, la seduta migliore da gennaio.

Il crescente ottimismo attorno ai colloqui sino-statunitensi della scorsa settimana e l'attesa di un accordo sulla Brexit avevano aiutato l'indice a mettere a segno la migliore performance settimanale da febbraio, aprendo la strada a un recupero. Secondo gli analisti i timori legati a un rallentamento della crescita globale e all'incognita Brexit rimangono tuttavia elevati.

I minerari, barometro delle incertezze sull'economia cinese, cedono il 2,5%, guidando i ribassi tra i sottosettori europei.

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I titoli a media capitalizzazione focalizzati sul mercato interno quotati al FTSE e quelli irlandesi cedono a loro volta oltre l'1% dopo l'impennata del 4% di venerdì.

Molto da fare resta nei negoziati Usa-Cina, soprattutto sul fronte hi-tech, nonostante la scorsa settimana le parti abbiano archiviato importanti progressi e Donald Trump abbia sospeso l'entrata in vigore di nuovi dazi. L'accordo preliminare, che riguarda agricoltura, valuta e alcuni aspetti relativi alla proprietà intellettuale, è ancora privo di molti dettagli per definire i quali, a detta del presidente Usa, potrebbero servire fino a cinque settimane. Secondo Bloomberg Pechino chiede ulteriori colloqui prima di firmare un accordo definitivo.

Le società farmaceutiche svizzere Roche Holding AG e Novartis AG arretrano entrambe di oltre l'1%, le perdite maggiori sull'indice principale, sulla scia delle indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti starebbero prendendo in considerazione l'applicazione di dazi su prodotti farmaceutici svizzeri.

Male anche l'indice dei bancari, in ribasso dell'1,8%, in un quadro in cui i rendimenti obbligazionari della zona euro sono in calo a causa della cautela che spinge gli investitori sul reddito fisso.

Tra le note positive, il gruppo Sophos balza del 36,5% con la società di private equity Thoma Bravo che ha reso nota la decisione di rilevare la società britannica di cybersecurity valutandola circa 3,8 miliardi di dollari.

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