Borse Europa in calo su crescenti segnali impatto coronavirus
(Reuters) - Prima seduta del nuovo trimestre pesante per l'azionario europeo, con i crescenti segnali delle ricadute economiche del coronavirus -- ancora in rapida diffusione -- che alimentano i timori di una profonda recessione a livello globale.
Intorno alle 11,30, l'indice paneuropeo STOXX 600 scambia in ribasso del 2,76%. La seduta di ieri ha segnato la fine del peggior trimestre degli ultimi 18 anni, con circa 2.800 miliardi di dollari di valore di mercato andati in fumo.
A pesare maggiormente sul benchmark HSBC, Santander e Lloyds of London, che come altri gruppi bancari europei hanno sospeso il pagamento dei dividendi per sostenere la liquidità.
L'indice bancario torna vicino ai minimi storici dopo il rimbalzo della scorsa settimana alimentato da aggressive misure di stimolo fiscale e monetario approntate in tutto il mondo.
"L'ottimismo che abbiamo visto è molto precoce ed è troppo presto per parlare di una svolta in questa crisi", commenta Bert Colijn, senior economist di Ing ad Amsterdam.
In aggiunta ai deboli dati macro provenienti dall'Asia, i numeri della zona euro hanno mostrato un tracollo dell'attività manifatturiera a marzo, con gli analisti che prevedono che l'arresto prolungato delle catene di approvvigionamento possa intensificare la flessione nei prossimi mesi.
Il clima 'risk off' sposta gli investitori verso asset rifugio come l'oro, mentre sulle borse europee le telecomunicazioni, il comparto 'healthcare' e le utilities, comunemente considerati difensivi, registrano i ribassi minori.
Gli utili delle società quotate sullo STOXX 600 adesso sono attesi in calo di un quinto nel secondo trimestre e i dividendi pagati da tali società sono previsti in diminuzione di circa il 40%.
Il gruppo minerario Glencore lascia sul terreno il 4,34% dopo aver rinviato la decisione sul pagamento dei dividendi per quest'anno, avvertendo di un'interruzione sostanziale della produzione.
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