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Calcio, presidente Catania e altri 6 arrestati per 'combine'

un incontro tra Juventus e Catania in un'immagine d'arcihvio. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - La polizia ha arrestato sette persone nell'ambito di un'inchiesta su presunte 'combine' per far vincere alcune partite al Catania Calcio evitando la retrocessione della società dalla Serie B alla Lega Pro, riferiscono gli investigatori. Fra le persone finite agli arresti domiciliari, secondo quanto riferito dagli investigatori in una conferenza stampa, figurano anche il presidente del Catania Calcio Antonino Pulvirenti, l'AD Pablo Cosentino e il direttore generale Daniele Delli Carri, accusati di frode sportiva e truffa assieme a quattro fra bookmaker e procuratori sportivi. Gli indagati nell'inchiesta, che gli inquirenti hanno detto essere alle battute iniziali, finora sono 19, compresi i vertici del Messina Calcio e almeno cinque calciatori. Non è stato possibile al momento ottenere un commento dal Catania dai legali delle persone arrestate e indagate. In una nota pubblicata sul proprio sito web, il Messina "ritiene doveroso precisare la totale estraneità ai fatti contestati dei propri tesserati fermo restando la massima disponibilità a collaborare con l’autorità giudiziaria". Le combine riguarderebbero cinque partite del 2015, vinte dal Catania. Gli investigatori hanno precisato di stare esaminando una sesta partita, anch'essa conclusasi con la vittoria del club siciliano. Il modus operandi, ha spiegato in conferenza stampa la dirigente della Digos Antonella Paglialunga, "si articolava in due fasi: una ideativa, con al vertice il presidente Pulvirenti che dava avvio al sodalizio, e una fase esecutiva finale con la consegna del denaro che serviva al pagamento del calciatore di volta in volta oggetto di corrutela", in media circa 10.000 euro. Le indagini sono state eseguite dalla Digos catanese, coordinate dalla Dda etnea. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia