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RES PUBLICA - Capitalismo italiano cerca nuovi equilibri su tlc, informazione

L'ad di Fiat Sergio Marchionne (a sinistra), il presidente di Fiat John Elkann (al centr) e il presidente uscente di Ferrari Luca Cordero di Montezemolo. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Il divorzio Fiat-Montezemolo fa uscire definitivamente il capitalismo italiano dall'era in cui ruotava intorno a Mediobanca e segna la ricerca di nuovi equilibri e rapporti di forza. I primi riflessi si avranno soprattutto nel campo dell'informazione e delle tlc. Non solo sarà ufficiale quello che era era palese da tempo, che John Elkann e Montezemolo cioè giocano su fronti opposti nella partita per il controllo di Rcs e del Corriere della sera, ma aiuterà anche a capire quali sono gli schieramenti in partite dal risultato ancora incerto. Prima fra tutte quella delle alleanze internazionali di Telecom e di Mediaset. Fiat non è delle partita, ma John Elkann dallo scorso anno è nel board della nuova News corp di Rupert Murdoch. Gran parte del capitalismo italiano (Mediobanca, Generali e Intesa) è in Telco che deve chiarire i rapporti con Vivendi e Vincent Bolloré farà sapere nelle prossime ore che ne sarà della partecipazione di Telefonica in Mediaset Premium. Il vecchio progetto di integrazione fra Telecom e Mediaset non è sicuramente riproponibile, ma le due aziende si trovano fianco a fianco nelle stesse partite. Seguire la vicenda aiuterà a capire i nuovi rappporti di forza fra i principali gruppi italiani e le loro alleanze internazionali, divise fra mondo anglosassone e gruppi francesi. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia