Caro bollette, lo shopping è in crisi: 39% degli italiani rinuncia ad abiti e scarpe
Il caro bollette manda in crisi persino lo shopping, a cui molti italiani hanno deciso di rinunciare pur di risparmiare in vista di un inverno che si prospetta all’insegna dei rincari.
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Le conseguenze della crisi energetica gravano sempre di più sull’economia di famiglie e imprese, molte delle quali sono costrette a chiudere i battenti perché affannate dal peso delle bollette. Tante anche le famiglie che faticano a far fronte a spese in continuo aumento. Fare la spesa, una necessità imprescindibile per tutti, si rivela sempre più caro. Così in molti scovano i trucchi migliori per risparmiare e cercano di rinunciare a tutto ciò che non è necessario.
Non è un caso che anche lo shopping sia in crisi. Pagare bollette sempre più alte sta mettendo in difficoltà molti italiani, che rinunciano anche a sfizi di ogni tipo, compreso lo shopping sfrenato.
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Basta vestiti, abiti, cappotti, scarpe e accessori: il 39% degli italiani dice no allo shopping e a tutti gli acquisti meno indispensabili rispetto ai beni di prima necessità, come il cibo. I dati emergono da un sondaggio che Confesercenti anticipa all'Adnkronos.
“Un calo che già si avverte nelle vendite dei negozi, anche se per ora, ma siamo a inizio stagione, è leggero", ha spiegato Benny Campobasso, presidente di Fismo, secondo cui “il 10% degli imprenditori si dichiara pronto a chiudere la propria attività di fronte agli aumenti di energia elettrica”. Si tratta di “una fetta considerevole pari a circa 11mila piccole attività commerciali di abbigliamento, accessori e calzature".
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A lanciare un allarme è anche Confcommercio. Giulio Felloni, presidente di Federmoda Italia Confcommercio, all’Adnkronos dichiara: “Abbiamo i magazzini pieni di collezioni bellissime acquistate tra dicembre 2021 e gennaio 2022, capi anche costosi che abbiamo comprato con aspettative ottimistiche, che la pandemia passasse, ma ora la situazione di grande difficoltà non può che preoccuparci".
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Felloni, inoltre, ha sottolineato: “L'aumento dei costi in generale e delle bollette fa sì che i consumatori siano prudenti. Anche se c'è una gran voglia di ritorno alla normalità e soprattutto da parte femminile di comprare qualcosa, la frenata economica sta condizionando l'appeal di acquisti di abbigliamento e accessori".
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Il sondaggio che Federmoda Italia sta realizzando nei giorni compresi tra il 30 settembre e il 10 ottobre evidenzia che “le vendite sono leggermente inferiori o stabili, ma sta di fatto che molti negozi stanno pensando di chiudere anche per l'enorme aumento dei costi".
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Dal Governo i commercianti si aspettano “segnali e progetti costruttivi”, ricorda Felloni. Il problema raccontato dall’esperto riguarda in particolare “alcune città e certi comuni più piccoli e poco frequentati dove non c’è lo shopping tourist”. Non solo: a sua detta “la clientela deve capire che se uno compra un vestito online alimenta una concorrenza sleale, sul web infatti i costi non sono comparabili con quelli che abbiamo noi".