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Caso Cancellieri, ministro non fa passi indietro

Caso Cancellieri, ministro non fa passi indietro

ROMA (Reuters) - Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, al centro di polemiche per i suoi rapporti con la famiglia Ligresti, ha escluso oggi le proprie dimissioni, mentre è in discussione alla Camera una mozione di sfiducia del Movimento Cinque Stelle. "Se avessi avuto solo un dubbio su correttezza mio operato non avrei esistato un solo istante nel lasciare ad altri questo mio incarico", ha detto la Guardasigilli al termine del suo intervento. "Confido nella fiducia del Parlamento", ha aggiunto Cancellieri. A favore della mozione hanno già annunciato il proprio voto anche Sel, Lega Nord e Fratelli d'Italia. E' praticamente scontato che la sfiducia venga respinta, dato che il ministro conta sul sostegno della ampia maggioranza di governo. Anche se il Pd ha annunciato il voto contrario al documento di grillini, molti esponenti democratici hanno comunque chiesto le dimissioni del ministro. Cancellieri è finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di telefonate con la famiglia Ligresti, relativamente alla detenzione di Giulia Ligresti, arrestata insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore (quest'ultimo ai domiciliari) nell'ambito dell'inchiesta della procura torinese su Fonsai e, dopo aver ottenuto i domiciliari per ragioni di salute, ha patteggiato a inizio settembre due anni e otto mesi di reclusione. Sulla vicenda la procura di Torino ha aperto un fascicolo, ma senza indagare Cancellieri, e ha trasferito gli atti alla Procura di Roma, che se ne occuperà a partire da oggi. Nel suo intervento, forte anche del sostegno del premier Enrico Letta e del governo, il ministro ha nuovamente ribadito le sue ragioni, e anche rivendicato l'amicizia con il medico Antonino Ligresti, fratello di Salvatore. Citando il procuratore di Torino Giancarlo Caselli, Cancellieri ha definito "arbitrario e destituito di fondamento legare la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualsiasi natura", e ha ribadito il proprio impegno per affrontare la questione del sovraffollamento carcerario, per cui l'Italia rischia una costosa condanna dalla giustizia europea. Ieri sera, per superare i dubbi all'interno del Pd, il premier Letta ha partecipato alla riunione del gruppo parlamentare spiegando che un voto contro Cancellieri equivarrebbe alla sfiducia contro il governo. Oggi, spiegando in aula la posizione del Pd, il deputato Walter Verini, capogruppo di partito nella commissione Giustizia, ha parlato comunque del "disagio che molti di noi hanno provato". "... non c'era il disagio per quelle specifiche telefonate ma per un modo di essere della nostra pubblica amministrazione, non solo perché non tutti possono telefonare al ministro, ma perché c'è il disagio di chi vuole vedersi riconosciuto un diritto deve chiedere una raccomandazione". Il voto sulla mozione è atteso intorno alle 13. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia