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Condono edilizio, cos'è e perché è stato stralciato

Niente condono edilizio. Si andrà verso lo stralcio della norma che lo prevedeva dal decreto Semplificazioni. E' quanto emerge dalle indiscrezioni di stampa sul vertice di maggioranza durato fino a notte fonda a Palazzo Chigi e confermato dalle parole della ministra dei Trasporti Paola De Micheli.

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Cos'è

Si tratta dell'articolo 10 della bozza del dl Semplificazioni che ha già scatenato molte polemiche. Prevede che gli abusi edilizi che non abbiano comportato un aumento del carico urbanistico siano puniti solo con una sanzione amministrativa e che la violazione si prescriva in dieci anni. In più, c’era la proposta di consentire l’accertamento di conformità anche per edifici che non erano conformi al piano regolatore al momento della realizzazione. In pratica questi non verrebbero demoliti, se venisse riscontrata l'"attuale conformità dell’opera". Una norma analoga della Regione Sicilia è stata bocciata dalla Consulta nel 2017.

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Perché è stato stralciato

Una norma difesa dal presidente del Consiglio, come ricostruisce il Corriere della Sera: "Conte ha perso la sua battaglia. Il premier l'ha condotta a viso aperto. Ha sostenuto che la norma era stata proposta da alcuni governatori tra cui Bonaccini e portata avanti dalla ministra Dadone". Nella maggioranza avrebbero però prevalso i timori di Pd, Italia Viva, Leu e del ministro M5s dell’Ambiente Sergio Costa che in un'intervista alla Stampa aveva detto: “Non dirò mai sì a un condono”.

Quella norma era "una richiesta da parte degli enti locali", ha spiegato la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli ad Agorà su Rai 3, ma "non fondamentale per il nostro programma di rigenerazione urbana". E per questo, ha chiosato De Micheli, "sarà derubricata a semplice proposta".

"L’intervento fra l’altro non prometteva neppure di essere rilevante in termini di incassi per lo Stato", si legge nell'analisi del Sole 24 ore. Per questo alla fine se ne sarebbe deciso lo stralcio.

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