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Cos'è la net neutrality e perché la dobbiamo proteggere

Un cartello di protesta (AP)
Un cartello di protesta (AP)

L’agenzia federale americana delle comunicazioni, che opera sotto l’acronimo FCC, ha deciso con un ordine senza precedenti di abolire la cosiddetta net neutrality all’interno del territorio degli Stati Uniti. La decisione ha sollevato un enorme dibattito visto che a parte la FCC quasi tutti gli attori politici erano contrari.

Cos’è, prima di tutto, la net neutrality? In parole molto povere è un principio giuridico secondo il quale tutti gli utenti possono accedere a qualsiasi sito alla stessa velocità e con identiche modalità operative. La neutralità del web è esistente quando la rete a banda larga è priva di restrizioni da parte del provider, con la possibilità per tutti di accedere a contenuti e servizi senza dover sostenere costi aggiuntivi.

Un’altra definizione collegata a questa appena sopra è relativa alla neutralità dell’intero insieme dei siti web: ogni sito esistente deve essere potenzialmente accessibile allo stesso modo rispetto agli altri, facendo in modo che tutti partano da una condizione base identica. Ad esempio con la net neutrality i siti di Google e Yahoo sono ugualmente accessibili, e non richiedono abbonamenti aggiuntivi per essere navigati nella loro interezza.

Il presidente della FCC, Ajit Pai. (AP Photo/Jacquelyn Martin)
Il presidente della FCC, Ajit Pai. (AP Photo/Jacquelyn Martin)

La net neutrality non ha nulla a che vedere con la “potenza” del segnale web, unica discriminante tra gli utenti – i quali possono appunto scegliere tra diverse offerte. In Europa la Net Neutrality è protetta dall’Unione Europea attraverso leggi e direttive stringenti, che tutti gli stati hanno recepito. Negli Stati Uniti non sarà più così: i provider potranno dunque fare delle offerte che daranno determinati siti a disposizione con velocità maggiori, mentre altri potrebbero anche essere oscurati nella peggiore delle ipotesi.

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Il Congresso, gli esperti tecnici e varie organizzazioni per il rispetto dei diritti dei cittadini hanno espresso preoccupazione, negli States, per questa decisione. A lungo andare, infatti, l’abbandono della net neutrality potrebbe portare alla riduzione della libertà di parola (in questo caso, online). Ecco perché va protetta il più possibile.

L’ordine FCC è un trucco burocratico: FCC si è di fatto auto-rimossa dalla propria posizione di regolatrice del mercato, lasciando dunque libertà ai provider di poter intervenire senza restrizioni. Il presidente della commissione ha votato a favore affiancandosi ai due esponenti repubblicani, mentre gli altri due democratici hanno votato contro. L’ordine dovrebbe entrare effettivamente a norma nel corso del 2018, ma tra i piccoli siti web c’è già grande preoccupazione.