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Crac bancari, partono i rimborsi a chi ha perso tutto

Il logo di Banca Etruria. REUTERS/Tony Gentile
Il logo di Banca Etruria. REUTERS/Tony Gentile

Dal 22 luglio chi si è visto azzerare i risparmi per il crac di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara può richiedere l’indennizzo fino all’80 per cento del valore dei titoli in portafoglio. Diventa operativo il decreto Banche che ha previsto un rimborso, seppur non totale, di quanto i risparmiatori hanno visto andare in fumo.

Non tutti i 10mila obbligazionisti coinvolti hanno, però, diritto. Spetta solo ai possessori di obbligazioni subordinate acquistate dalla quattro banche entro e non oltre il 12 giugno 2014 e mantenute in portafoglio sino al 22 novembre scorso, data in cui gli istituti di credito hanno visto azzerati i loro conti. Non c’è solo il requisito temporale, bisogna rispettare anche quello patrimoniale. Il rimborso è possibile solo per i correntisti con un reddito ai fini Irpef 2014 inferiore a 35mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro alla fine del 2015.

L’istanza deve essere presentata al Fondo di solidarietà entro 6 mesi a partire dal 3 luglio 2016, l’indennizzo dell’80 per cento del corrispettivo pagato per l’acquisto degli strumenti finanziari si intende al netto di oneri e spese e della differenza, se positiva, fra il rendimento degli strumenti finanziari subordinati e il rendimento di mercato di un Btp equivalente. Chi non presenterà la domanda, ha la possibilità di affidarsi agli arbitrati per vedersi riconosciuto il rimborso dell’intera somma investita. Qualche informazione pratica sui documenti necessari per presentare la domanda: contratto di acquisto delle obbligazioni subordinate, i moduli di sottoscrizione, l’attestazione degli ordini eseguiti e una dichiarazione sulla consistenza del patrimonio mobiliare.

L’invio della richiesta si può fare sul sito web del Fondo interbancario di tutela dei depositi o con raccomandata con ricevuta di ritorno.