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Crisi governo Conte bis, cosa potrebbe succedere: le ipotesi

Giuseppe Conte (John Thys, Pool via AP)
Giuseppe Conte (John Thys, Pool via AP)

Dopo settimane di scontro con il premier Conte, Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni della delegazione di Italia viva dal governo. A dimettersi sono la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, la ministra della Famiglia, Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Dopo l’annuncio in conferenza stampa, si è aperta, dunque, la crisi del governo Conte bis. E ora cosa succederà? Ecco i possibili scenari politici.

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1) Il premier Giuseppe Conte potrebbe salire al Quirinale, rimettere il suo mandato e affidarsi per la soluzione della crisi al presidente della Repubblica Mattarella. Passaggio doloroso per Conte, che però lo renderebbe ancora spendibile per un reincarico.

2) ll premier potrebbe decidere di non dimettersi per assumere l’interim dei ministeri lasciati liberi da Bellanova e Bonetti (Agricoltura e Famiglia) e prendersi tutto il tempo che serve per l’iter parlamentare del Recovery Plan. La caduta del governo sarebbe così rimandata. Ma il rischio sarebbe elevato: basterebbe una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni per decretare la fine del Conte bis.

3) Conte potrebbe presentarsi in Senato e parlare agli italiani, puntando metaforicamente il dito contro Renzi, rimproverandogli di aver aperto una crisi al buio con oltre 600 morti di Covid al giorno, con la campagna vaccinale appena iniziata, i 209 miliardi del Recovery da prendere e la presidenza italiana del G20 da affrontare.

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4) Altra ipotesi: la conta in Aula subito, sperando che i Responsabili si materializzino e siano più numerosi possibile. Tre o quattro renziani pentiti, qualche centrista Udc e dintorni, alcuni transfughi ex 5 Stelle in cerca di casa e magari anche qualche “azzurro”. Scenario debole, che non piace al Pd ed è visto malissimo dal presidente Mattarella.

5) Un’altra strada sarebbe rimandare la resa dei conti e, dopo il discorso in aula, salire al Quirinale per chiedere tempo e ottenere il mandato a cercarsi una maggioranza solida. È a questo punto che potrebbero manifestarsi nuovi gruppi pronti a sostituire i 18 senatori di Renzi e garantire qualche mese di sopravvivenza al Conte ter.

6) Il rimpastone. Potrebbe sembrare pura utopia, ma prima del Cdm di martedì un ministro confidava di sperare ancora nel miracolo. “Vedrete, non succederà nulla...Finirà con qualche cambio di caselle nel governo”.

7) Si potrebbero aprire le consultazioni, Conte sconfitto verrebbe abbandonato anche dal Pd, che a quel punto si giocherebbe la partita della premiership per Dario Franceschini. Il ministro della Cultura avrebbe un solo rivale: Luigi Di Maio, unico leader dei 5 Stelle veramente in corsa. Il nuovo governo avrebbe la stessa maggioranza: Pd, M5S, Leu e IV.

8) Ultimo scenario, unità nazionale o governo istituzionale. Per il Pd l’idea di un governo di salute pubblica non esiste. Ma i parlamentari di ogni colore discutono di un governo con “tutti dentro” e i profili che girano sono quelli di Mario Draghi e Marta Cartabia. Il nome della ex presidente della Corte Costituzionale è anche quello su cui potrebbe puntare il Quirinale per un governo istituzionale: pochi mesi, per portare il Paese al voto anticipato tra maggio e giugno, prima che scatti il semestre bianco.

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