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Cybersicurezza, fine della tregua Usa-Cina. E riprendono gli attacchi hacker

Tregua finita, gli hacker tornano al lavoro (Getty)
Tregua finita, gli hacker tornano al lavoro (Getty)

Tregua finita, gli hacker tornano al lavoro. Nel 2015 l’allora presidente Usa, Barack Obama, e quello cinese Xi Jinping, avevano siglato la cybertregua. I due leader si impegnarono a cessare le operazioni di cyberspionaggio che tra i due paesi erano in corso ormai da anni. E per un po’ la distensione è durata, con una riduzione di attacchi hacker cinesi contro entità statunitensi.

Il mondo è cambiato

In questi quattro anni, però, lo scenario internazionale è molto mutato. Alla Casa Bianca c’è Donald Trump, le cui politiche protezionistiche hanno dato il via a una guerra commerciale proprio con la Cina. La tensione con Huawei resta altissima, gli Stati Uniti hanno bandito dal paese i colossi tecnologici del Dragone. Nei prossimi anni, con lo sviluppo della tecnologia 5G, lo scenario su questo fronte resterà caldissimo.

La ripresa delle ostilità

Secondo l’ultimo report della società di cybersicurezza Crowdstrike, gli attacchi hacker della Cina contro gli Stati Uniti hanno ricominciato a farsi sempre più frequenti, prendendo di mira principalmente aziende attive nel settore delle telecomunicazioni, della sanità ed energetiche. Forse lo scopo è quello di sottrarre informazioni sensibili che possano aiutare Pechino a ottenere un vantaggio competitivo sul rivale.

Chi rischia di finire nel mirino

Gli hacker cinesi, secondo un’altra agenzia di cybersicurezza, FireEye, non colpirebbero solo aziende private come Boeing, General Electric e T-Mobile, ma anche la marina statunitense. In questo caso, il rischio è sottrarre informazioni sensibili per la sicurezza nazionale, come piani missilistici e altre informazioni riservate.

Non solo Cina

L’unico pericolo, però, non è solo la Cina. Gli Stati Uniti si devono guardare anche dagli hacker russi, che dopo l’iniziale ingresso nei sistemi informatici riescono in media a espandere la presa in pochi minuti. Al secondo posto si trova un altro cyber-avversario degli Stati Uniti: la Corea del Nord. La Cina, in questa classifica stilata da Crowdstrike, si posiziona solo al terzo posto.

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