Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,31
    -0,57 (-0,68%)
     
  • Bitcoin EUR

    51.982,91
    -1.694,22 (-3,16%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.170,25
    -38,45 (-3,18%)
     
  • Oro

    2.398,10
    +28,70 (+1,21%)
     
  • EUR/USD

    1,0842
    +0,0028 (+0,26%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9710
    -0,0016 (-0,17%)
     
  • EUR/CAD

    1,4780
    +0,0066 (+0,45%)
     

Debiti Pa, Renzi guarda a modello spagnolo per sbloccare 60 mld

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla Camera durante il discorso per ottenere la fiducia. Roma, 25 febbraio 2014. REUTERS/Giampiero Sposito (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il governo presenterà in un paio di settimane due emendamenti in grado di sbloccare il pagamento di circa 60 miliardi di debiti commerciali dovuti dalla PA alle imprese fornitrici attraverso un diverso utilizzo della Cassa depositi e prestiti (Cdp). Lo ha detto Matteo Renzi in una intervista ieri sera a Ballarò. "La Cdp può aiutarci a sbloccare cifre che immaginiamo attorno ai 60 miliardi [...] attraverso un meccanismo già utilizzabile con due emendamenti già pronti [...] mi dia 15 giorni", ha detto Renzi. "Vogliamo fare quanto fatto dalla Spagna, dove c'era una situazione simile, mettendo immediatamente in circolo 60 miliardi con un effetto shock benefico e immediato". Il meccanismo già utilizzabile di cui parla Renzi è contenuto nel decreto legge approvato dal governo di Enrico Letta l'anno scorso per accelerare i rimborsi facilitando la cessione delle fatture a banche e Cdp. L'articolo 11 del decreto stabilisce che i debiti di parte corrente della Pa, diversi da quelli dello Stato e certificati, "sono assistiti da una garanzia dello Stato". Per debiti di parte corrente si intendono quelle fatture che una volta pagate non incidono sul deficit pubblico ma solo sullo stock di debito. La garanzia "acquista efficacia solo all'atto dell'individuazione delle risorse", che confluiscono in un apposito fondo. Forti di questa protezione, le imprese fornitrici possono cedere il credito "ad una banca o ad un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro". Il tasso di sconto non può comunque superare "il 2% dell'ammontare del credito". Il decreto non lo dice esplicitamente ma, in caso di morosità, le banche possono cedere i crediti alla Cdp entro un tetto annuo, che il presidente della Cdp Franco Bassanini ha indicato in 3-4 miliardi. Inoltre, avvenuta la cessione del credito l'amministrazione debitrice può negoziare con banche e Cdp "la ristrutturazione del debito" con un piano di ammortamento fino a un massimo di cinque anni, rilasciando delegazione di pagamento. Finora, però, l'articolo 11 è rimasto lettera morta perchè le amministrazioni debitrici resistono al tentativo di far emergere l'esatta consistenza delle passività accumulate e il Tesoro teme che un uso imprudente della Cassa possa spingere l'Europa a far consolidare le passività di Cdp nel bilancio pubblico. Da inizio 2012 il governo spagnolo ha trasferito 42 miliardi di euro alle regioni perché queste a loro volta pagassero i fornitori. Ad oggi sono state pagate 8 milioni di fatture arretrate e Madrid sostiene di aver salvato 400.000 posti di lavoro. (Giselda Vagnoni) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia