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Decreto Lavoro: cosa cambia per i lavoratori

Decreto Lavoro: cosa cambia per i lavoratori

Con l’approvazione alla Camera che, in terza lettura, non ha apportato ulteriori modifiche al provvedimento, il Decreto Lavoro è legge. Approvato con 265 sì e 118 no, il DL 76/2013 è ora alla firma del Capo dello Stato, ultimo adempimento prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Che cosa cambierà per i lavoratori?

Ecco i punti principali del DL 76/2013.

Incentivi alle assunzioni

Attraverso l’articolo 1 del Decreto Lavoro il Governo Letta tenta il rilancio delle assunzioni a tempo indeterminato da parte delle imprese attraverso la concessione di alcune agevolazioni contributive riservate a giovani: 1) dai 18 ai 29 anni, 2) lavoratori svantaggiati ossia privi di impiego da almeno 6 mesi, 3) privi di diploma professionale o di scuola media superiore. È stata cancellata con un emendamento la condizione secondo la quale i giovani dovessero vivere soli o con più persone a carico. Ai datori di lavoro che assumono giovani lavoratori svantaggiati di età fino a 29 anni viene riconosciuto uno sgravio contributivo che può arrivare a 650 euro per un periodo di 18 mesi. Questa agevolazione è concessa anche per le trasformazioni di rapporti di lavoro già in essere in contratti a tempo indeterminato e durerà – in questi termini – fino al 30 giugno 2015. L’entità degli incentivi programmati fino al 2016 è di 794 milioni di euro complessivi. Inoltre, per le aziende che, pur non essendovi tenute, assumano a tempo pieno e indeterminato lavoratori beneficiari di Aspi, scatta un contributo pari al 50% del sussidio mensile residuo.

Apprendistato

Anche l’apprendistato subisce un’ulteriore modifica rispetto alla Riforma Fornero di un anno fa: le proposte correttive implicano un’apertura all’intero universo lavorativo e non solo con le limitazioni del passato a microimprese e Pmi. I contratti diventano più stabili e fra i vari emendamenti il più importante è quello che chiarisce la procedura per l’erogazione dell’incentivo alle assunzioni giovanili, attraverso l’introduzione di termini ai fini della concessione del bonus e il riconoscimento delle agevolazioni, da parte dell’INPS, seguendo l’ordine cronologico di presentazioni delle domande alle quali sia effettivamente succeduta la stipula del contratto. Il 30 settembre 2013 è il termine ultimo entro il quale la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida atte a disciplinare il contratto d’apprendistato professionalizzante, in modo da avere una disciplina uniforme da Milano a Palermo.

Intervalli dei contratti a termine

Cambiano le tempistiche degli intervalli tra un contratto a termine e l’altro che con la Riforma Fornero erano passati a 60 e 90 giorni. Con la nuova norma si passa a 10 giorni (se il contratto precedente aveva durata inferiore ai sei mesi) o a 20 giorni se il contratto (se la durata del contratto precedente era superiore ai sei mesi). Se non si rispettano questi termini il secondo contratto deve essere riconvertito in contratto a tempo indeterminato.

Alternanza studio-lavoro

Dodici articoli del “pacchetto occupazione” sono dedicati al rilancio dell’alternanza studio-lavoro: sono previsti sostegni ai tirocini curriculari per gli studenti universitari (con un finanziamenti di 3 milioni di euro per il 2013 e 7,6 milioni di euro per il 2014) e viene data la possibilità agli studenti delle classi quarte degli istituti superiori (con priorità a professionali e tecnici) di svolgere tirocini formativi nell’orario extracurriculare.

Decreto lavoro, passa l'emendamento sui debiti della PA
 
Start up innovative

Le agevolazioni fiscali che il Decreto Sviluppo bis (legge 221/2012) riservava al mondo delle start up innovative fino al 2015, vengono protratte fino al 2016. Persone fisiche e giuridiche che intendano investire nel capitale sociale di imprese innovative verranno agevolate dal fisco. Una mossa che tenta di svecchiare il mercato del lavoro e guarda alla digitalizzazione del Paese.

Struttura di missione

Nasce, all’Interno del Ministero del Lavoro, una Struttura di missione con il compito di attuare la Youth guarantee (la Garanzia giovani) e favorire la ricollocazione dei cassintegrati, in particolar modo i beneficiari di sussidi in deroga. La durata della Struttura di missione per la Youth Guarantee subisce un taglio di un anno: la chiusura a fine 2014 fa saltare i 100 milioni di euro che erano stati programmati per il 2015. 

Disabili

L’emendamento al Decreto Lavoro in fase di discussione al Senato prevede un incremento del fondo per il diritto al lavoro dei disabili di 10 milioni di euro nel 2013 e di 20 milioni nel 2014. Ai datori di lavoro (sia pubblici che privati) è chiesto di “adottare accomodamenti ragionevoli” atti a garantire “la piena eguaglianza”.
 
Dimissioni

Per quanto riguarda le dimissioni un’importante modifica è rappresentata dalla procedura di convalida, misura che riguarda cocopro e cococo e che è pensata per neutralizzare o quantomeno disincentivare la pratica fraudolenta delle dimissioni in bianco siglate al momento dell’assunzione.

Assunzione senza causale

La durata del primo contratto a termine senza indicazione della causale è stabilita in 12 mesi e comprende anche l’eventuale periodo di proroga. Dunque l’acausalità è ammessa anche per la proroga del primo contratto purché il periodo complessivo non superi i 12 mesi.

Lavoro a chiamata

Le proroghe per il lavoro a chiamata, dopo il primo rinvio al 17 luglio, vengono ora estese a fine 2013. C’è, inoltre, un ritocco dei lavori a chiamata che riguarda il tetto per il numero delle convocazioni di tipo intermittente fissato in 400 giornate di rapporto in tre anni solari e con lo stesso datore di lavoro: oltre questo tetto il rapporto deve essere convertito in un contratto a tempo determinato. Tale limite è escluso per i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.

Lavoro accessorio

Per questa tipologia di contratto sparisce il riferimento alla natura occasionale del tipo di rapporto di lavoro. La modifica riguarda il riferimento quantitativo al compenso annuale in capo al lavoratore e non più al committente. Dunque le prestazioni di lavoro accessorio non possono dare luogo, in riferimento alla totalità dei committenti, a compensi che superino il tetto dei 5.000 euro nel corso di un anno solare. E, ferma restando questa soglia, il tetto dei voucher per il singolo committente è fissato in 2.000 euro. Viene inoltre fissato un limite massimo di 3.000 euro di corrispettivo per anno solare per percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito.

Associazione in partecipazione

È prevista una stabilizzazione degli associati con apporto di lavoro, attraverso una loro assunzione entro tre mesi. Il lavoratore deve firmare un atto di conciliazione (che rappresenta una sanatoria per eventuali contenziosi pregressi), mentre il datore deve versare (alla gestione separata Inps) un contributo straordinario integrativo pari al 5% della quota di contribuzione a carico degli associati, per un periodo massimo di sei mesi.

Interventi per il Mezzogiorno

Il DL 76/2013 stanzia, dal 2013 al 2015 una cifra complessiva di 328 milioni di euro per interventi al Sud: 80 milioni sono riservati all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego, altri 80 milioni al Piano d’azione e coesione (Pac) per progetti che riguardino l’infrastruttura sociale e la valorizzazione dei beni pubblici, 168 milioni all’attivazione delle borse di tirocinio in favore dei giovani fra i 18 e i 29 anni che non lavorano e non studiano e sono domiciliati nelle otto regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Viene ampliato il periodo nel quale è possibile usufruire del credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno: il credito è utilizzabile entro il 15 maggio 2015.

Extracomunitari

Dopo l’ottenimento di una laurea triennale o specialistica in un’Università Italiana, un cittadino extracomunitario può richiedere l’iscrizione per 12 mesi nell’anagrafe dei centri per l’impiego o la trasformazione del permesso in permesso di soggiorno di lavoro. Inoltre, per i lavoratori stranieri alloggiati è sufficiente che il datore di lavoro dia la comunicazione prevista dalle norme dell’alloggio di cittadini stranieri.

Fondi speciali

Vengono stanziati 5,5 milioni di euro, dal 2014, per favorire l’attività lavorativa dei detenuti e altri 11,5 milioni di euro per il Fondo del servizio civile.