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Draghi spinge le Borse e allontana la paura del tapering

Anche questa volta il tanto atteso appuntamento con la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) non ha deluso le attese dei mercati che di fatto hanno reagito positivamente alle decisioni annunciate oggi dall'Eurotower, anche se i listini hanno in seguito ritracciato dai massimi dopo l'entusiasmo iniziale.

La BCE estende durata QE, ma taglia acquisti da aprile 2017

La Banca centrale europea come da previsioni non è intervenuta sui tassi di interesse, rimasti invariati sui minimi storici allo 0%, spiegando che il costo del denaro rimarrà basso, o su livelli inferiori a quelli attuali, anche dopo il QE.
La vera novità ha riguardato il piano di quantitative easing, la cui scadenza viene estesa dalla BCE da marzo a dicembre 2017.

A partire da aprile però l'ammontare degli acquisti mensili scenderà da 80 a 60 miliardi di euro, ma anche in questo caso il Board guidato da Draghi ha chiarito che il QE potrà essere aumentato per durata e/o ammontare se necessario, ossia qualora l'outlook sulla crescita economica dovesse peggiorare o se le condizioni finanziarie dovessero diventare incompatibili con il trend di miglioramento dell'indice dei prezzi al consumo.

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Due modifiche ai parametri del QE

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso della conferenza stampa seguita all'annuncio ufficiale sui tassi di interesse, il presidente Draghi ha presentato le due modifiche principali ai paramenti del QE. Una riguarda la maturità minima dei titoli acquistabili dalla BCE, ridotta da due anni a uno, l'altra è relativa alla possibilità per l'Eurotower di acquistare, se necessario, bond con un rendimento inferiore al tasso sui depositi pari a -0,4%, ma Draghi ha tenuto a puntualizzare che questa seconda modifica è un'opzione e non una necessità.

Nessuna discussione sul tapering

Durante la sessione di domande e risposte con i giornalisti, il presidente della BCE ha fatto sapere che la decisione odierna di estendere la durata del QE e di ridurre l'entità degli acquisti da aprile prossimo è stata presa a larga maggioranza. Un altro aspetto importante sottolineato da Draghi è che di fatto nel meeting odierno non si è parlato di tapering, tranquillizzando così quanto temevano che la BCE avesse già in animo di sfilarsi progressivamente dall'attuale politica monetaria.

Stime su PIL e inflazione per il periodo 2017-2019

Infine, il numero uno dell'Eurotower ha offerto rassicurazioni sull'economia dell'area euro che continuerà a crescere in modo moderato, ma solido. La BCE ha così rivisto al rialzo le stime sul PIL per il 2017 dall'1,6% all'1,7%, mentre per l'inflazione la previsione è stata rivisitata verso l'alto dall'1,2% all'1,3%.
Per il 2018 è stata confermata la stima sul PIL all'1,6%, in linea con l'indicazione fornita per il 2019, mentre le attese sull'inflazione riferita al 2018 sono state abbassate dall'1,6% all'1,5%, per poi salire all'1,7% nel 2019.

La reazione delle Borse e dell'euro alle decisioni della BCE

Le decisioni annunciate oggi dalla BCE hanno dato vita ad un'immediata reazione dei mercati azionari che hanno subito allungato il passo, salvo poi ritracciare dai massimi, pur mantenendosi in territorio positivo. Nell'ultima mezz'ora gli acquisti si sono rafforzati nuovamente e ad avere la meglio è il Dax30 che sale dell'1,8%, mentre il Cac40 e il Ftse100 salgono dello 0,88% e dello 0,36%.

In frenata dai top Piazza Affari dove il Ftse Mib dopo essere arrivato a segnare un massimo intraday a 18.488 punti, viene fotografato ora a ridosso dei 18.350 punti, con un rialzo dello 1,14%, complici alcune prese di profitto anche alla luce del forte progresso messo a segno nelle ultime sedute.

Fortemente penalizzato dalle vendite invece l'euro che dopo un allungo verso area 1,08 contro il dollaro, ha cambiato bruscamente direzione di marcia, presentandosi negli ultimi minuti poco sopra quota 1,061.

Tapering o non tapering?

Nel complesso l'azionario ha accolto con favore l'atteggiamento accomodante della BCE, anche se per alcuni Draghi oggi si è mostrato sia falco che colomba. Secondo quanto spiegato da Jane Foley, currency strategist presso Rabobank, il mercato al momento non sta vedendo come tapering la mossa relativa al taglio del volumi degli acquisti mensili.

Draghi peraltro nel corso della conferenza stampa, come evidenziato dagli analisti di ING, ha dato del suo meglio per convincere che di fatto non si tratta di tapering. La casa olandese tende a credere al numero uno dell'Eurotower, pur aggiungendo che resta tutto da vedere cosa faranno i mercati.

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