ELEZIONI 2018 - Legge Fornero e Jobs Act: per il centrodestra restano o saltano?
ROMA (Reuters) - La riforma Fornero delle pensioni del governo Monti e il Jobs act del governo Renzi saranno smantellate se il centrodestra vincerà le elezioni?
JOBS ACT
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha detto stamani che un eventuale governo di centrodestra abolirà il Jobs act perché produce lavoro precario.
La nota congiunta diffusa domenica sera dopo l'intesa sul programma con gli alleati di centrodestra non menziona però la riforma del lavoro varata dal governo di Matteo Renzi.
Lo stesso ufficio stampa di Forza Italia ha chiarito nel corso della mattinata che le parole di Berlusconi sono state fraintese: "Non torneremo naturalmente al regime precedente, ma introdurremo strumenti più efficaci del Jobs Act per correggerne gli effetti distorsivi e incentivare le imprese a creare lavoro stabile".
Il Jobs act, che cancella l'articolo 18 e introduce i contratti a tutele crescenti, è stato molto apprezzato dalle imprese.
RIFORMA FORNERO
Per il leader leghista Matteo Salvini il centrodestra cancellerà la riforma Fornero sulle pensioni in caso di vittoria elettorale, Berlusconi parla solo di eliminare gli aspetti ingiusti.
La nota congiunta diffusa domenica sera da FI, Lega e Fratelli d'Italia indica tra le priorità del programma da sottoporre agli elettori la "revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero".
Non la cancellazione tout court, quindi.
Sempre in tema previdenziale è indicato "l'adeguamento delle pensioni minime a mille euro".
CIFRE
Secondo stime del Tesoro di fine 2011 la riforma Fornero, che dal 2019 porterà l'età pensionabile a 67 anni, avrebbe prodotto risparmi pari a 19,2 mld nel 2018, 21,1 nel 2019, 21,8 nel 2020 e 20,9 nel 2021.
Questi valori non contengono le successive misure a favore degli esodati e di altre categorie che hanno cancellato parte dei risparmi.
Stime Inps basate su criteri simili e risalenti a metà 2013 attribuivano alla riforma 80 mld di risparmi sommati nel decennio 2012-2021. Anche qui c'è il problema che parte dei risparmi è stata poi cancellata.
Raddoppiare le pensioni minime portandole a 1.000 euro comporterebbe una spesa aggiuntiva tra i 4 miliardi (indicati dall'economista di FI Renato Brunetta) e i 10 miliardi annui (sulla base dei dati Inps). Al 2016, secondo l'istituto di previdenza, erano 1,7 milioni gli italiani con reddito pensionistico fino a un massimo di 500 euro mensili.
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