Ema, l’Agenzia del farmaco andrà ad Amsterdam. Quanti soldi ci perde Milano?
Milano non solo perde il sorteggio per aggiudicarsi l’Agenzia del farmaco, ma dovrà rinunciare anche a 1,7 miliardi di euro. Secondo le stime dell’Università Bocconi, infatti, il giro d’affari attorno all’Ema sfiora quasi i 2 miliardi di euro. Iniziamo dai dipendenti: i circa 800 che lavorano a Londra si trasferiranno ad Amsterdam e valgono circa 40 milioni di euro l’anno, tra affitti e consumi.
Le ricadute dirette sulle imprese che intrattengono rapporti di lavoro con Ema superano i 30 milioni di euro. E poi c’è da considerare anche l’indotto. L’Agenzia organizza in media 500 eventi all’anno, attirando 60mila visitatori e il volume turistico complessivo supera i 25 milioni di euro. La struttura organizzativa conta sette comitati scientifici e numerosi gruppi di lavoro composti da esperti provenienti dai diversi paesi Ue. Ogni anno vengono organizzate centinaia di riunioni, conferenze e incontri operativi, ai quali partecipano decine di migliaia di persone esterne.
L’industria farmaceutica. Su questo versante il mancato introito scatena i rimpianti più grandi. L’Italia è il secondo Paese in Europa in termini di produzione, con un valore di circa 30 miliardi, di cui oltre il 70 per cento destinato all’export e il restante 60 per cento concentrato proprio in Lombardia. Praticamente tutte le multinazionali internazionali del farmaco hanno una sede delle nostre parti e l’approdo di Ema a Milano, con l’afflusso di nuovi laboratori, avrebbe giovato al comparto con nuovi investimenti per circa l’8 per cento e con la creazione potenziale di 3mila nuovi posti di lavoro.
Per il 2017 il bilancio dell’Ema è di circa 322 milioni di euro. Di questi circa l’89 per cento, 289,1 milioni di euro, derivano dalle tasse e dagli oneri imposti dai servizi di regolamentazione, mentre 16,5 milioni vengono direttamente dal budget dell’Unione europea e sono destinati a sostenere programmi per i farmaci e per terapie avanzate. Per finire di fare i conti, circa 118,7 milioni di euro, la cifra stanziata per le autorità nazionali, a titolo compensativo, per il loro impegno dell’iter regolatorio. A conti fatti per Milano, anzi per tutta l’Italia, il danno economico è di circa 1,7 miliardi di euro.