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Ema, Milano ha dossier molto forte ma esito voto odierno imprevedibile

Il Duomo di Milano. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

BRUXELLES/MILANO (Reuters) - I rappresentanti dei 27 Paesi Ue riuniti questo pomeriggio a Bruxelles nel consiglio Affari Generali sceglieranno quale sarà la nuova sede dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) al termine di una votazione dall'esito imprevedibile che conta tra le candidate anche Milano.

Il capoluogo lombardo, considerato da molti la città con il dossier più forte dal punto di vista tecnico, dovrà vedersela con Amsterdam, Bratislava, Copenhagen e Vienna, tra le concorrenti più temibili, dopo che l'agenzia è stata costretta a lasciare l'attuale sede di Londra a causa della Brexit.

Dopo che tre Paesi -- Malta, Croazia e Irlanda -- hanno rinunciato all'ultimo alla corsa, le città che si contenderanno la sede della prestigiosa agenzia sono attualmente 16.

Mentre l'Italia fa affidamento sul sostegno dei Paesi del sud Europa, il ministro degli Esteri del Belgio ha detto che Amsterdam sarebbe una buona scelta, nonostante Bruxelles sia ancora in gara sia per Ema che per Eba.

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Il ministro per gli Affari europei della Repubblica Ceca, Ales Chmelar, ha detto che Praga, candidata solo per Eba, si aspetta che almeno una delle due agenzie traslochi in uno dei Paesi dell'est Europa, esponente dei quali è anche Bratislava che punta invece all'Ema e che rappresenta una delle più acerrime rivali di Milano.

"Nessuno sa davvero cosa succederà. La votazione può durare ore ... un Paese può cercare di accaparrarsi il sostegno di altri ma essendo una votazione segreta non c'è modo di verificare se gli impegni presi sono stati rispettati", ha detto un diplomatico europeo a Bruxelles.

La vincitrice dovrà ospitare, a partire da fine marzo 2019, oltre alla sede di Ema anche i circa 900 dipendenti e le loro famiglie in una decisione destinata a diventare un volano per il settore alberghiero ma anche farmaceutico locale.

Stamane il bookmaker britannico Ladbrokes vede Bratislava favorita dandola 7/4 (poco meno di due volte la posta), seguita da Milano quotata 5/2 (due e volte e mezza la posta) e, più staccata, da Amsterdam 6-1.

Ma oltre alla solidità della propria offerta, Milano per farcela dovrà contare sull'azione di lobbying del governo italiano nei confronti degli altri Paesi europei per ottenerne il sostegno durante la votazione.

"Partita aperta, ce la giochiamo sul filo di lana. Credo che Milano sia un'ottima candidatura, ce ne sono altre buone" ha detto stamattina a Bruxelles Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per gli Affari europei, che rappresenta l'Italia al comitato odierno.

A favore di Milano lavorano da mesi il comitato per la promozione di Milano, la Regione Lombardia, il Comune e l'esecutivo che ha messo in campo l'ex ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi e lo stesso Gozi.

La votazione prevede tre turni con un intervallo di 30 minuti ciascuno. Al primo turno, che dovrebbe iniziare tra le 16 e le 17, ciascun Paese ha a disposizione sei voti — tre per la prima scelta, due per la seconda e uno per la terza — ma difficilmente una città riuscirà ad ottenere le tre preferenze, da almeno 14 Paesi su 27, necessarie per vincere al primo turno.

Al secondo round accederanno le tre città più votate e ciascun Paese avrà a disposizione un voto. In caso non emerga un vincitore, si andrà al terzo turno cui accederanno le due città più votate (ciascun Paese avrà a disposizione una preferenza). In caso di parità vi sarà un sorteggio affidato al rappresentante estone.

Corteggiati per i loro voti soprattutto i Paesi, tra cui Repubblica Ceca e Lussemburgo, che non partecipano alla corsa per Ema.

A seguire, i rappresentanti dei 27 Paesi del blocco voteranno per assegnare la nuova sede di Eba, l’Autorità bancaria europea che come Ema deve traslocare da Londra dopo la Brexit. In questa corsa Francoforte, già sede della Bce, è tra le favorite.

(Gabriela Baczynska, Alastair Macdonald, Sara Rossi)

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