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Energia, da G7 no soluzione immediata per dipendenza Europa da Russia

ROMA (Reuters) - L'ammissione più franca sulla situazione in cui si trova oggi l'Europa l'ha fatta il ministro dell'Economia e dell'energia tedesco a margine della riunione del G7 energia che si è riunito oggi a Roma e che si è concluso con un impegno comune a lavorare in futuro, quindi con un nulla di fatto per il presente: "Non conosco nessuno al mondo in grado di dirci come la dipendenza dell'Europa dal gas importato dalla Russia si possa cambiare nel breve termine", ha detto Sigmar Gabriel. Il comunicato finale della riunione, al primo punto mette queste preoccupazioni stigmatizzando l'uso dell'energia come strumento di coercizione politica ed esprimendo le preoccupazioni "per le implicazioni in termini di sicurezza energetica degli sviluppi" della crisi Ucraina. Così, mentre gli Usa hanno già annunciato di voler procedere sulla strada di aumentare il livello sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin e avvisato che "non saranno nella posizione di esportare il loro shale gas sino alla fine del decennio", al ministro italiano ospitante, Federica Guidi, non è rimasto che augurarsi che "la diplomazia", ancora al lavoro, possa evitare una tragica escalation. La crisi russo-ucraina, ha detto la Guidi, "ha pesato sul lavoro ma siamo andati oltre. Dobbiamo rapidamente intraprendere strategie di breve medio e lungo per diversificare fonti di tecnologie". Le dichiarazioni di principio messe a punto oggi verranno sottoposte alla riunione del G7 in calendario per i primi di giugno a Bruxelles. PIANO DELLA COMMISSIONE PER EVENTUALE EMERGENZA INVERNALE Nel breve si darà mandato alla Commissione Ue di approntare un piano di emergenza per l'inverno del 2014/2015. Verrà chiesto alla Agenzia internazionale un relazione, in sei mesi, per individuare attività, individuali o collettive, che consentano di aumentare nel campo della sicurezza del gas. Infine, si cercherà di rafforzare l'assistenza ai Paesi che vogliono aumentare gli impianti da fonti rinnovabili e la produzione interna di idrocarburi. Per il lungo periodo si prevede di dare maggiore attenzione a temi come: l'efficienza energetica, il rafforzamento del mercato interno europeo con la realizzazione delle infrastrutture di trasporto dell'energia e l'attenzione al clima su cui la commissione e gli stakeholders europei discutono da un po' d'anni. Comune l'obiettivo ma tutti liberi di veder riconosciute le peculiarità di ciascuno: il nucleare, ad esempio, Francia e Regno Unito lo potranno continuare a sviluppare. L'Italia può continuare a considerare strategico il South Stream, il gasdotto con la Russia, anche se la Commissione lo ha al momento messo sotto osservazione e appoggia "lo sviluppo del corridoio Sud come rotta per possibili nuovi fonti di approvvigionamento". Tutti hanno convenuto sulla necessità di "avere rapporti più stretti con Canada e Usa per lo shale gas", ha detto la Guidi in conferenza stampa. L'Italia è andata anche più in là e oggi ha sottoscritto l'accordo con il Canada per sviluppare la cooperazione nel campo del Lng. (Alberto Sisto, hanno collaborato James Mackenzie e Stephen Jewkes) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia