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Eni, Greenpeace occupa piattaforma Sicilia, protesta contro Sblocca Italia

La piattaforma offshore Prezioso dell'Eni occupata oggi da Greenpeace. REUTERS/HO/Greenpeace (Reuters)

ROMA (Reuters) - Attivisti del movimento ecopacifista Greenpeace hanno occupato questa mattina una piattaforma di Eni nel Canale di Sicilia, per protesta contro il decreto del governo "Sblocca Italia" che prevede l'aumento dell'estrazione di idrocarburi offshore. In un comunicato, Greenpeace dice che una decina di attivisti, giunti a bordo di gommoni e appoggiati dalla nave "Rainbow Warrior", hanno scalato la piattaforma Prezioso, al largo di Licata, "aprendo uno striscione di 120 metri quadri su cui è raffigurato il presidente del Consiglio Matteo Renzi che promette 'Più trivelle per tutti', accompagnato dalla richiesta di Greenpeace 'Stop Fossil, Go Renewable'". Altri attivisti dell'associazione sono invece su una zattera di salvataggio gonfiabile che hanno ancorato alla piattaforma. Greenpeace dice che l'azione è rivolta contro il decreto "Sblocca Italia" del governo, attualmente in corso di conversione alla Camera, che promuove una deregulation selvaggia delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi a mare e rischia di tradursi in un vero e proprio 'Sblocca trivelle'. A settembre un cartello composto da associazioni ambientaliste, Comuni siciliani e Anci Sicilia hanno promosso un ricorso al Tar contro un decreto di compatibilità ambientale (149/14), che autorizza il progetto "Offshore Ibleo" di Eni, per lo sfruttamento del gas nel Canale di Sicilia. Il progetto prevede complessivamente otto pozzi per due campi gas - Argo e Cassiopea - a 21 chilometri dalla costa, l'installazione di una nuova piattaforma a 11 chilometri più la realizzazione di vari gasdotti al largo delle acque tra Gela e Licata. Nessun commento immediato da Eni. (Massimiliano Di Giorgio) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia