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ENI sale: strategia buy confermata dopo le notizie dall'Angola

Dopo tre giornate consecutive al ribasso, tornano gli acquisti su ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che quest'oggi approfitta della buona intonazione dell'intero settore petrolifero, mettendo a segno un recupero che lo porta a sovraperformare il mercato. Il titolo, dopo aver ceduto quasi mezzo punto percentuale ieri, oggi sale dell'1,91% a 14,41 euro, sui massimi intraday fino ad ora, con oltre 10,5 milioni di azioni transitate sil mercato, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 16 milioni di pezzi.
ENI catalizza gli acquisti sulla scia del rialzo del petrolio che dopo la chiusura positiva di ieri si spinge ancora in avanti, riportandosi poco al di sopra di area 53 dollari al barile.

Rinviato a giudizio l'AD Descalzi

Nelle ultime sedute il titolo era stato penalizzato dalla debolezza dell'oro nero, cui si è aggiunta la notizia relativa al rinvio a giudizio per corruzione internazionale dell'AD Claudio Descalzi, del suo precedessore Scaroni, della stessa ENI, di Shell (Londra: RDSB.L - notizie) e di altre nove persone nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti in Nigeria nel 2011.

L’inchiesta ipotizza il pagamento di tangenti per 1,1 miliardi di dollari per l’acquisto da parte di Eni e Shell della licenza per l’esplorazione del campo petrolifero Opl-245 in Nigeria. Alla chiusura dell’inchiesta, nel dicembre scorso, ENI aveva preso atto e ribadito la correttezza del suo operato. Ora il Tribunale dovrà fissare una udienza preliminare, nell’ambito della quale un gup dovrà decidere se accogliere le richieste della procura o prosciogliere gli imputati.

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Il CdA di ENI ha confermato la fiducia al CEO Descalzi e secondo gli analisti di Equita SIM la notizia relativa al suo rinvio a giudizio ha implicazioni solo marginalmente negative per il titolo. Anche se il rinvio a giudizio potrebbe in qualche modo intralciare il rinnovo del mandato di Descalzi in scadenza ad aprile, la notizia era piuttosto scontata dal titolo.

Parte in anticipo la produzione in Angola

Ieri peraltro la stessa è stata bilanciata dalle indicazioni relative all'avvio da parte di ENI, in anticipo di 5 mesi, della produzione del campo East Hub Development Project in Angola.
Al picco, che sarà raggiunto già quest'anno, la produzione è prevista a 80mila barili al giorno e in totale per il blocco a 150mila barili giornalieri.

Le indicazioni degli analisti sul titolo

Secondo gli analisti di Equita SIM la società del cane a sei zampe continua ad avere un ottimo time-to-market e rafforza l’ipotesi di crescita sostenuta della produzione nel 2017, nell'ordine di circa il 5%.
Gli analisti confermano così la strategia bullish su ENI, reiterando la raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 16,5 euro.

La stessa strategia viene suggerita dai colleghi di Icbpi che mantengono invariato il target price a 17 euro. Per gli analisti l'avvio in anticipo della produzione in Angola è una notizia positiva in quanto lo start-up dell'Eat Hub era previsto nel secondo semestre di quest'anno, per cui la produzione dell'anno in corso ne dovrebbe beneficiare.

Anche gli analisti di Fidentiis apprezzano le indicazioni che giungono dall'Angola, segnalando che ENI continua nei suoi successi esplorativi. Quanto invece alle ultime notizie sull'AD Descalzi, gli esperti credono che l'avvio di un processo a suo carico non dovrebbe essere di per sè una ragione per non confermare il manager alla guida di ENI, fermo restando che secondo Fidentiis un rinnovo del suo mandato sarebbe la scelta giusta.
In attesa di novità gli analisti mantengono una view bullish sul titolo, con una raccomandazione "buy" e un range di valutazione a 16-16,5 euro.

Buone notizie per ENI arrivano anche da Citigroup (NYSE: C - notizie) che proprio ieri lo ha confermato nella sua focus list Europe, con una raccomandazione "buy" e un fair value a 17 euro, segnalando che il titolo è l'unico italiano incluso nella selezione della banca americana.

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