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ENI trainato da diverse buone notizie e dai giudizi bullish

Dopo due giornate consecutive con il segno meno, grazie anche agli spunti positivi offerti dal mercato in generale, ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è riuscito a ritrovare la via dei guadagni. Archiviata la sessione di ieri con un ribasso di mezzo punto percentuale, il titolo oggi dopo una fase di incertezza ha imboccato la via dei guadagni, allungando progressivamente il passo nel pomeriggio. ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) ha terminato gli scambi a 14,02 euro, con un vantaggio dello 0,79% e oltre 10 milioni di azioni scambiate, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 13 milioni di pezzi.

Raggiunto il record di produzione di tutti i tempi

ENI ha guadagnato terreno sulla scia di alcune buone notizie: la società ha diffuso una nota nella quale ha fatto sapere di aver raggiunto il record di produzione di tutti i tempi, pari a 1,92 milioni di barili di olio equivalente al giorno.

Questo livello è la prova del successo del modello integrato di esplorazione e sviluppo portato avanti nel corso degli ultimi anni, che ha consentito di ridurre il time-to-market dei nuovi progetti, assicurando allo stesso tempo il rispetto delle stime di investimento iniziale.
Grande soddisfazione è stata espressa dall'AD di ENI, Claudio Descalzi, il quale ha detto di essere orgoglioso dei risultati ottenuti nel 2017 che hanno confermato la validità del modello operativo della società.

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ENI diventa operatore del campo Evans Shoal in Australia

Sempre oggi si è appreso che ENI ha acquisito da Shell Australia Proprietary Limited l'intero interesse del 32,5% nel campo a gas di Evans Shoal ed è diventata Operatore della licenza NT/RL7, situata nel nord del bacino di Bonaparte, nell'offshore dell'Australia settentrionale. Il giacimento si trova a circa 300 km a nord ovest di Darwin, dove è situato l'impianto di liquefazione di gas denominato Darwin LNG. Eni stima che il giacimento contenga circa 226 miliardi di metri cubi di gas in posto.

Questa acquisizione rappresenta un rafforzamento della posizione di Eni nella regione dell'Australasia, e segue l'avvio, nel maggio 2017, del progetto di produzione di gas dal giacimento di Jangkrik, situato nell'offshore dell'isola di Kalimantan, in Indonesia, che fornisce gas all'impianto LNG di Bontang.

Avviata la produzione nel campo di Zohr in Egitto

Ieri invece Eni ha comunicato ieri di aver iniziato la produzione nel campo di Zohr in Egitto, il cui avvio era previsto entro la fine dell’anno.
ENI e? operatore con un 60% di quota insieme a Rosneft e BP, con una quota rispettivamente del 30% e del 10%.
Il prezzo di vendita del gas e? pari ad un range di circa 25-35 dollari al barile, a seconda dei prezzi del Brent, con un costo di estrazione a 2,5 dollari al barile.

Il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM stimano che il contributo alla redditivita? di Zohr possa essere del 7% dell’utile netto nel 2018. A detta degli esperti la notizia ha risvolti positivi per il titolo in quanto la societa? e? riuscita a consegnare l’avvio di produzione di un giacimento cosi? importante entro i termini prefissati.
Insieme alle buone notizie sempre ieri e? stato reso noto che l'AD Descalzi insieme ad altri manager di ENI e Shell (Londra: RDSB.L - notizie) sono stati rinviati a giudizio per l’inchiesta sulle tangenti del campo OPL 245 in Nigeria.

Il CdA di ENI ha ribadito il supporto al CEO confermando la fiducia sulla correttezza dell’operato del gruppo. La notizia era gia? scontata dal titolo secondo Equita SIM che su ENI conferma una strategia bullish, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 16,5 euro.

La view di Bca Akros

A puntare sul titolo è anche Banca Akros che oggi ha rinnovato l'invito ad acquistare, con un target price a 17 euro. L'avvio della produzione nel campo di Zohr secondo gli analisti è un risultato notevole per il gruppo, considerando che il giacimento è stato scoperto ad agosto 2015 e la decisione finale di investimento risale a febbraio dello scorso anno.

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