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Eni, utile netto adj terzo trimestre sale su balzo petrolio, ma sotto attese

MILANO (Reuters) - Il balzo del prezzo del Brent del 14% spinge la redditività di Eni che chiude il terzo trimestre con un utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) di 0,23 miliardi di euro e di 1,44 miliardi nei nove mesi rispetto alle perdite nette registrate in entrambi i periodi di confronto 2016.

E' quanto si legge in un comunicato della major petrolifera.

Le stime fornite dalla società indicavano un netto adjusted di 0,35 miliardi.

In Borsa il titolo sta soffrendo e intorno alle 9,15 cede l'1,15%. Secondo un report di Banca Imi, "c'è da aspettarsi debolezza a breve termine perché i risultati sono di poco sotto le attese, anche se complessivamente sono positivi e l'outlook è confermato".

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L'utile operativo adjusted è quasi quadruplicato sia nel trimestre che nei nove mesi a 0,95 miliardi nel terzo trimestre e a 3,80 miliardi nei nove mesi.

A fare da traino il comparto E&P: la produzione di idrocarburi del terzo trimestre è pari a 1,803 milioni di barili/giorno con una crescita del 5,4% rispetto al terzo trimestre 2016 (1,790 milioni di barili/giorno nei nove mesi del 2017, +3,7%).

E per l'intero anno la produzione è prevista in media pari a 1,815 milioni di barili/giorno, replicando il record storico del 2010, sottolinea la società. Questo livello, tenendo conto degli effetti dei PSA e dei tagli OPEC è pari a una crescita del 5% rispetto al 2016.

Ancora debole il Gas & Power che chiude il trimestre con una pedrita adjusted di 139 milioni, ma in miglioramento del 54% rispetto al rosso dell'anno precedente. Per l'anno l'azienda si attende un risultato strutturale positivo.

Meglio il R&M che registra un utile operativo adjusted di 0,22 miliardi, più che raddoppiato rispetto al terzo trimestre 2016 nonostante la ridotta disponibilità delle raffinerie di Sannazzaro e di Livorno. L'utile operativo adjusted della Chimica è pari a 0,11 miliardi (+51%).

Confermata la riduzione degli investimenti di circa il 18% rispetto al 2016, stimati nell'anno proforma a 7,5 miliardi.

Nel trimestre la generazione di cassa su base adjusted si attesta a 1,72 miliardi, in crescita del 27% rispetto allo precedente, ma in contrazione rispetto al secondo trimestre di quest'anno.

La major ribadisce che dalle dismissioni sono previsti previsti incassi di 3,7 miliardi su base annua, di cui circa 1,5 miliardi nei nove mesi riferiti principalmente al dual exploration model. Entro fine anno è atteso il completamento della vendita del 25% dell’Area 4 in Mozambico a Exxon

Mobil.

L'indebitamento finanziario netto è pari a 14,96 miliardi ed visto in riduzione ad anno intero con la finalizzazione delle dismissioni definite, spiega Eni.

Nel commentare i risultati l'AD, Claudio Descalzi, rileva che "nel 2017 otterremo una copertura organica degli investimenti e dei dividendi, interamente corrisposti per cassa, in corrispondenza di un prezzo del Brent di 60 dollari".

(Giancarlo Navach)