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Esselunga, in testamento Caprotti vede futuro internazionale, Ahold partner ideale

MILANO (Reuters) - Nel suo testamento Bernardo Caprotti auspica un futuro internazionale per Esselunga, vedendo nell'olandese Ahold il partner ideale, mentre mette nero su bianco il suo no alle Coop. "Sto dotando l'azienda di un management di alta qualità. E' diventata attrattiva. Con Tornatore [Giuseppe, regista di un corto per Esselunga, ndr] lo è diventata di più. Però è a rischio. E' troppo pesante condurla, pesantissimo 'possederla', questo paese cattolico non tollera il successo", si legge nel testamento, pubblicato da alcuni quotidiani, la cui autenticità è confermata da diverse fonti. "Occorre trovarle, quando i pessimi tempi italiani fossero migliorati, una collocazione internazionale. Ahold sarebbe ideale. Mercadona [gruppo spagnolo] no", si legge ancora nel documento, datato 9 ottobre 2014. Interpellata da Reuters su un potenziale interesse per Esselunga, Ahold ha fatto sapere che "non commenta mai su operazioni di M&A". Ahold, gruppo olandese della grande distribuzione, ha da poco concluso l'acquisizione della belga Delhaize in un'operazione da 25 miliardi di euro, dando vita a uno dei maggiori operatori degli Stati Uniti e a un importante gruppo a livello europeo. Nelle scorse settimane Caprotti aveva nominato Citigroup come advisor per vagliare le offerte pervenute da alcuni private equity, secondo quanto riferito da alcune fonti. Nei giorni scorsi il Cda della holding che controlla Esselunga ha però annunciato che ogni operazione era al momento bloccata. L'importante per Caprotti è comunque che Esselunga non finisca nelle mani delle odiate Coop. "Attenzione: privata, italiana, soggetta ad attacchi, può diventare Coop. Questo non deve succedere", conclude il testamento, ribadendo un sentimento già messo per iscritto in 'Falce e carrello'. Nel testamento, come già anticipato da una nota, Esselunga viene assegnata per il 70% alla figlia Marina e alla seconda moglie Giuliana Albera in via tra loro congiunta (oggetto di donazione in vita) e per il 15% ciascuno ai figli del primo matrimonio Violetta e Giuseppe. Per quanto riguarda Villata Partecipazioni, che raccoglie il patrimonio immobiliare, il 55% è in mano alla figlia Marina e alla madre Giuliana Albera, mentre gli altri due figli hanno il 22,5% ciascuno. Lasciato al Louvre un quadro di Manet (Manet d'après Titien) con l'obbligo di esposizione accanto al Tiziano originale. Nel testamento si spiega che il progetto di dare continuità familiare all'attività è venuto meno la sera del 30 luglio 2010 e la suddetta suddivisione delle quote ha lo scopo di preservare la società. "Dopo anni di battaglie legali e di pubbliche maldicenze da parte di Violetta e di Giuseppe, ho destinato e destino le partecipazioni nelle due aziende che ho creato e che mi appartengono in modo tale da dare tranquillità e continuità alle imprese, salvaguardando però i diritti di tutti i miei aventi causa, secondo la legge", spiega. "Famiglia non ci sarà. Ma almeno non ci saranno le lotte. O saranno inutili, le aziende non saranno dilaniate", esplicita poi nel testamento. Caprotti ha infine disposto di destinare metà dei suoi 'personali risparmi' alla segretaria Germana Chiodi, che già in passato aveva ricevuto 10 milioni, e l'atra metà ai nipoti. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia