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Eternit, Cassazione: oggetto processo disastro ambientale. Torino chiude inchiesta per omicidio

ROMA (Reuters) - MILANO, 20 novembre (Reuters) - Nel processo Eternit, che si è chiuso ieri in Cassazione con l'annullamento della sentenza di appello per prescrizione per l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny provocando forti proteste, oggi la suprema corte ha precisato che "non erano oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute dei quali la Corte non si è occupata" ma l'esistenza del reato di disastro ambientale. Intanto la procura di Torino ha chiuso le indagini del cosiddetto Eternit bis sulla morte di oltre 200 persone con l'ipotesi di reato di omicidio volontario, continuato e pluriaggravato sempre nei confronti di Schmidheiny, come confermano fonti giudiziarie. Ma dopo la decisione di ieri, un portavoce dell'imprenditore in una nota ha spiegato che Schmidheiny "si aspetta che ora lo Stato italiano lo protegga da ulteriori processi ingiustificati e che archivi tutti i procedimenti in corso". La Cassazione in una nota spiega che "oggetto del giudizio" di ieri "era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte che ha dovuto, però, prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato", ricordando che "l'evento si è consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione". Ieri la Cassazione ha deciso l'annullamento per intervenuta prescrizione della sentenza di appello contro Schmidheiny, che nel giugno del 2013 era stato condannato a Torino a 18 anni di carcere, due in più della sentenza di primo grado, per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche negli stabilimenti italiani del gruppo, dove si lavorava amianto, materiale altamente cancerogeno. Schmidheiny era rimasto l'unico imputato, dopo la morte del barone belga Louis De Cartier. Alla Eternit spa è attribuita, a partire dagli anni Cinquanta, la morte di quasi 3.000 persone, tra operai e abitanti delle zone vicine a quattro stabilimenti italiani. Il premier Matteo Renzi ha detto oggi che il governo cambierà i tempi della giustizia e le regole sulle scadenze dei reati. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia