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Etihad in difficili trattative con Alitalia

di Giselda Vagnoni ROMA (Reuters) - La compagnia del Golfo Etihad ha accettato di riprendere i negoziati per l'ingresso in Alitalia ma le sue richieste restano molto rigide. E' quanto riferisce una fonte vicina alla situazione sull'incontro di oggi ad Abu Dhabi tra l'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio e il numero uno di Etihad James Hogan. I contatti tra i due vettori sono iniziati lo scorso anno dopo che Air France-Klm, alleato storico della compagnia italiana con il 25% del capitale, ha deciso di non partecipare alla ricapitalizzazione da 300 milioni di euro e di diliuire la propria quota al 7%. All'aumento di capitale hanno partecipato anche il Tesoro con Poste Italiane per 75 milioni e le due principali banche italiane Intesa SanPaolo (già azionista) e Unicredit, che si sono fatte carico dell'inoptato. Alitalia, che è in perdita cronica da anni, ha bisogno di un partner disposto a investire in nuove rotte a lungo raggio per cercare di entrare in mercati più redditizi. I rapporti tra Alitalia e Etihad si erano interrotti nelle scorse settimane dopo che Hogan aveva chiesto importanti tagli nel totale degli addetti (14.000) e nell'entità del debito da 800 milioni di euro di Alitalia. "Si riprende la trattativa ma Etihad impone condizioni durissime. E' l'ultima chance", ha detto la fonte sul faccia a faccia di oggi tra i due top manager. Dalle società non è stato possibile avere commenti mentre una seconda fonte ha confermato che "Etihad dialoga ancora con Alitalia". UN PIANO, DUE COMPAGNIE Del Torchio ha presentato a Hogan un piano che prevede la costituzione di una nuova Alitalia in cui far confluire le attività operative della compagnia mentre nella vecchia resterebbero contenziosi legali e una parte del debito, ha spiegato una terza fonte a conoscenza della situazione. La nuova Alitalia verrebbe ricapitalizzata da Etihad, che in base alle leggi europee non può superare il 49%, e gli utili prodotti servirebbero ai vecchi soci per ripagare i debiti rimasti nella 'old company'. "Uno dei nodi della trattativa è quanto debito resterà nella nuova Alitalia", ha detto una delle fonti. Il governo di Roma non sembra intenzionato a ripetere l'esperienza del 2008, quando si fece carico di una bad company per favorire la nascita di Alitalia Cai, interamente controllata da privati. "L'unica cosa certa è che non si possono scaricare sullo stato i debiti che si sono contratti e questo non accadrà", ha detto oggi il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Nelle scorse settimane una fonte vicina alla situazione ha detto a Reuters che la compagnia del Golfo punta alla riduzione di 400 milioni di debito e di 2.000 addetti. Etihad sarebbe disposta a investire fino a 500 milioni per il 49% di Alitalia. - ha collaborato da Abu Dhabi Stanley Carvalho ((in redazione a Milano Paola Arosio, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 6612 9503, Reuters messaging:paola.arosio.thomsonreuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia ̀