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EUR/USD tonico: quali prospettive per le due valute?

L'avvio degli scambi sulle Borse europee, in una giornata in cui la piazza azionaria americana rimarrà chiusa per la festività del Ringraziamento, ha dovuto fare i conti con un euro-dollaro piuttosto tonico. Il cambio tra le due valute viene fotografato a 1,184 in mattinata, quasi una figura più in alto dei valori registrati ad inizio settimana.

Euro in rialzo dopo deboli dati Usa e minute Fomc

Il rafforzamento della moneta unica è partito già ieri dopo che in America sono stati diffusi deludenti dati macro, con particolare riferimento agli ordini di beni durevoli. In serata poi sono state rese note le minute del FOMC, ossia i verbali dell'ultima riunione di politica monetaria della Fed, da cui è emersa non poca incertezza dei banchieri centrali sull'andamento dell'inflazione.
Se da una parte è ormai certo un nuovo rialzo dei tassi di interesse in America a dicembre, dall'altra gli investitori nutrono sempre maggiori dubbi sul numero degli incremento del costo del denaro nel 2018.

Le incognite sulla riforma fiscale Usa e sulla politica tedesca

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A frenare intanto il dollaro, con conseguente rafforzamento dell'euro, sono le incognite sulla riforma fiscale Usa. Diversi analisti credono che eventuali passi in avanti su questo fronte faranno aumentare le probabilità di assistere ad un rally del dollaro per fine anno. Steven Englander, strategist di Rafiki Capital, invita però alla cautela relativamente ad un'eventuale prosecuzione della corsa del biglietto verde il prossimo anno.

Intanto a favore dell'euro giocano quest'oggi i dati macro diffusi in mattinata sull'attività manifatturiera nell'Eurozona che hanno confermato i segnali di crescita già emersi nelle ultime rilevazioni.
A dare ulteriore sostegno alla moneta unica sono le notizie che giungono dalla Germania, dove pare che il partito socialdemocratico sia disponibile a negoziare con la Merkel per dare vita ad un Governo di minoranza ed evitare il ritorno alle urne.

Gli analisti puntano sulla moneta unica: i prossimi target

Secondo gli analisti di Jp Morgan l'attuale debolezza politica della cancelliera tedesca avrà risvolti negativi per l'euro, per il quale si prospettano tempi duri, con un calo atteso nei prossimi mesi rispetto al dollaro.
Meno pessimisti i colleghi di Fx Knowledge che si aspettano invece un euro-dollaro in rialzo a 1,2 per fine anno, per poi salire a 1,23 nel primo trimestre del 2018, sull'ondata dell'imminente normalizzazione della politica monetaria della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) .

Gli analisti credono che queste previsioni non dovrebbero essere alterate dall'incertezza politica in Germania, ritenendo che l'attuale situazione dovrebbe tradursi più in un rumore di breve periodo che in un cambiamento del trend generale.

Non diverse le indicazioni che arrivano dagli esperti di Ubs Wealth Management, secondo cui a condizionare l'andamento dell'euro-dollaro sarà principalmente la politica monetaria della BCE. Alla luce di ciò gli analisti di UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) vedono un euro-dollaro a quota 1,25 nel giro di un anno, convinti che gli investitori non sembrino dell'umore giusto per giocare sugli eventi politici nel breve periodo.

Euro sotto pressione in caso di nuove elezioni in Germania

Queste prospettive favorevoli per l'euro potrebbero però mutare nel caso in cui la Germania dovesse tornare nuovamente alle urne. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) caso in cui ciò dovesse accadere, la moneta unica potrebbe finire sotto pressione e difficilmente l'euro-dollaro riuscirebbe ad evitare una correzione più profonda dai massimi di settembre.

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