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Europee, think tank: Italia guida marcia euroscettici ma non contro euro

Un seggio elettorale in una immagine di archivio. REUTERS/Yara Nardi (Reuters)

ROMA (Reuters) - L'Italia guida la marcia degli euroscettici verso il nuovo Parlamento europeo ma non per sostenere soluzioni drastiche come l'uscita dall'euro quanto per ottenere una riforma della governance dell'Unione. E' l'analisi dell'Istituto Cattaneo, think tank milanese sui temi politici, effettuata sulla base dei dati disponibili sul sito www.pollwatch2014.eu in vista delle Europee di domenica. Rispetto alle elezioni del 2009, i sondaggi indicano che il fronte dei partiti euroscettici è fortemente in crescita in quasi tutti i Paesi dell’area dell'euro: l’Italia è la seconda in questa crescita dopo la Grecia con una percentuale attesa del 30,7% dal 10,2%. L'aumento del fronte anti-Ue, tradizionalmente rappresentato dalla Lega Nord, è dovuto principalmente all'affermazione del Movimento 5 Stelle per il quale si prevedono percentuali di voto vicine al 25%. Nel nuovo Parlamento europeo l'Italia diventerebbe lo Stato membro con il maggior numero di rappresentanti euroscettici: 25 su un totale di 73 seggi assegnati al nostro Paese. A seguire Francia, Germania e Grecia con rispettivamente 23, 15 e 11 seggi. Questo quadro, dice l'Istituto Cattaneo, appare più sfumato se si considera che la moneta unica resta un punto fermo: pur in calo rispetto allo scorso sondaggio la maggioranza degli italiani si esprime a favore dell'euro (53%). "Ciò sembra suggerire che la fiducia accordata dagli elettori ai partiti euroscettici non implica necessariamente l'appoggio a scelte drastiche quali l'uscita dall'euro, quanto piuttosto la volontà di esprimere un malcontento complessivo ed innescare così un più articolato processo di riforma della governance europea", si legge in una nota. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia