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Exor prima azienda italiana, tra le prime venti tanta energia e stato

MILANO (Reuters) - L'Italia si appresta a perdere il maggiore gruppo industriale ed è probabile che si ritroverà l'anno prossimo con una graduatoria delle principali aziende dell'industria e dei servizi dominata dal settore energetico e dai gruppi a controllo pubblico. E' la fotografia scattata dal report dell'area studi di Mediobanca. La classifica delle prime venti società industriali e di servizi per fatturato, relativa ai bilanci 2015, vede in vetta Exor, con 133,4 miliardi. Ma la holding che controlla Fiat Chrysler a partire dal bilancio 2016 lascerà la graduatoria, avendo spostato la sede legale in Olanda. Di conseguenza, è prevedibile che al primo posto, nella prossima edizione, vi sarà Enel (fatturato di 74 miliardi nel 2015). Eni (67,7 miliardi) si appresta a riconsolidare Versalis, dopo la mancata cessione della controllata nella chimica, salirà al secondo posto. Seguono, nella graduatoria, Gestore dei Servizi Energetici (30,6 miliardi), Telecom Italia (19,4 miliardi), Leonardo Finmeccanica (13 miliardi), Saipem (11,5 miliardi), Edizione (11,4 miliardi), Edison (11,1 miliardi), Esso Italiana (9,1 miliardi) e Luxottica (8,8 miliardi). Interessante il caso di Poste Italiane, che, con 8,8 miliardi, occupa la dodicesima posizione; se, però, si sommassero i premi assicurativi (18,2 miliardi), il gruppo guidato da Francesco Caio occuperebbe la quinta piazza. Da notare che Poste Vita è il secondo polo assicurativo italiano e Banco Posta è l'ottava banca per provvista da clientela (45,5 miliardi). Nelle prime venti società vi è un solo nuovo ingresso rispetto all'anno scorso, ovvero Parmalat, diciottesima, e una sola uscita, Vodafone. Sette delle prime venti appartengono al settore energetico, sette gruppi sono controllati dallo stato. Exor è in testa anche alla classifica per numero di dipendenti (oltre 303.000) e per debiti finanziari (57,3 miliardi). Guardando all'ultima riga di bilancio, Enel, con 2,196 miliardi, vince il premio di regina degli utili, mentre Eni, con una perdita di 8,783 miliardi, si aggiudica lo scettro, poco ambito, di leader del rosso. Tornando al fatturato, le graduatorie settoriali vedono Prada (3,5 miliardi) primeggiare nell'abbigliamento e pelletteria, davanti a Giorgio Armani (2,7 miliardi) e Calzedonia (2 miliardi). Scontato il trionfo di Fca Italy tra le auto (22,8 miliardi), mentre Parmalat prevale nell'alimentare con 6,4 miliardi. Mediobanca ha dedicato un approfondimento alle aziende cosiddette dinamiche, ovvero quelle che hanno maggiormente incrementato il fatturato nel 2015. Tra le società junior, con fatturato tra 50 e 355 milioni e meno di 500 dipendenti, il report segnala A&T Europe (piscine), Moleskine, Coveme (film di poliestere) e Indel B (accessori per hotel). La classifica delle aziende dinamiche senior (fatturato tra 355 milioni e 3 miliardi) vede prevalere Tozzi Holding (energia), seguita da Tesmec, Industrie De Nora, Ceit Impianti (telecomunicazioni), Interpump, Giulio Fiocchi (munizioni), Ima, Furla, Ilcam (porte), Pro-Gest (packaging), Cigierre (ristoranti) e Moncler. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia