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Fatturazioni a 28 giorni: in arrivo una legge e rimborsi per gli utenti?

Nell’emendamento presentato al Senato, infatti, si rafforzano le sanzioni in caso di violazione della fatturazione mensile con”una sanzione pecuniaria da 500mila euro a 5 milioni”.
Nell’emendamento presentato al Senato, infatti, si rafforzano le sanzioni in caso di violazione della fatturazione mensile con”una sanzione pecuniaria da 500mila euro a 5 milioni”.

Un guadagno extra di un miliardo di euro. E’ quanto, secondo il Garante, ottengono le compagnie telefoniche grazie alla fatturazione a 28 giorni introdotta negli ultimi mesi rispetto a quella classica mensile. La bolletta ogni quattro settimane, infatti, significa una bolletta in più l’anno e una maggior difficoltà per i clienti di capire quanto pagano. Ma ora il governo vuole rimettere le cose a posto, anche se non è ancora chiaro se per i cittadini qualcosa cambierà davvero.

Questo grazie a un emendamento del Partito democratico al decreto fiscale che anticipa la legge di Bilancio. La proposta di modifica stabilisce che le bollette siano “su base mensile o multipli”. E ha l’appoggio del Ministro Calenda, con il Mise che ha dichiarato che “la fatturazione a 28 giorni rappresenta una pratica commerciale scorretta che verrà esplicitamente vietata attraverso appositi strumenti legislativi nelle prossime settimane”. Con tanti ma, però.

Nell’emendamento presentato al Senato, infatti, si rafforzano le sanzioni in caso di violazione della fatturazione mensile con “una sanzione pecuniaria da 500mila euro a 5 milioni”. Non solo, perché l’emendamento prevede anche un rimborso per gli utenti, con la proposta che “dispone a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un indennizzo forfetario, non inferiore a 50 euro, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione”.

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“I contratti di fornitura nei servizi di pubblica utilità prevedono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo o stagionale, su base mensile o suoi multipli” scrive l’onorevole Alessia Morani. E le compagnie telefoniche? All’apparenza sono pronte a tornare sui propri passi, ma di fatto sembrano non voler rinunciare a quel ricco gettito extra.

Da quel che scrive Repubblica, infatti, le compagnie tlc sono pronte a tornare alla fatturazione mensile visto le crescenti polemiche, ma vorrebbero far scattare degli aumenti tariffari per il 2018 in concomitanza con il ritorno alle 12 bollette, in modo da spalmare gli stessi incassi annui su meno fatture ma senza perdere introiti per i loro conti economici. Insomma, si torna a pagare mensilmente, ma si pagherebbe di più. Non solo, perché le aziende temono che, di fronte agli aumenti, i clienti possano cambiare compagnia, con una corsa al ribasso. Ed ecco che, dunque, chiedono al governo una sorta di periodo di moratoria sulla possibilità dei clienti di recedere dai contratti. Tradotto: si tornerebbe a 12 bollette, ma se le compagnie alzano i prezzi agli utenti sarà vietato rescindere gratuitamente il contratto.