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Finmeccanica, Haschke: no contezza soldi a ex capo Stato maggiore India

L'ex presidente e ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi in posa davanti ad un elicottero all'aeroporto dell'urbe a Roma, 12 febbraio 2013. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

BUSTO ARSIZIO (Reuters) - Nella nuova udienza del processo sulle presunte tangenti pagate da Finmeccanica per la vendita di 12 elicotteri AgustaWestland in India, Guido Ralph Haschke - fiduciario italoamericano con residenza in Svizzera e indagato in procedimento connesso - ha detto oggi in aula di non avere notizia di eventuali pagamenti all'allora capo di Stato maggiore indiano. Rispondendo all'avvocato di parte civile del ministero della Difesa indiano, Haschke - sentito per la terza udienza consecutiva - ha detto di non avere "contezza che siano stati dati soldi all'allora capo di Stato maggiore (Sashi) Tyagi". "Non mi risulta nel modo più assoluto che i fratelli Tyagi (cugini del maresciallo e con i quali Haschke aveva rapporti) abbiano pagato altri militari per favorire AgustaWestland", ha aggiunto Haschke nel corso dell'udienza, durante il controesame tenuto dalla difesa dell'ex-AD di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, imputato per corruzione internazionale. "Il maresciallo Tyagi non ha avuto nessuna influenza nell'assegnazione dell'appalto", ha ribadito in un altro passaggio. Haschke - che secondo l'accusa è un mediatore delle tangenti a funzionari indiani mentre per la difesa è un consulente ingegneristico per l'appalto degli elicotteri - ha inoltre ricordato che durante il suo incontro con Orsi aveva parlato della gara in India e "certamente gli ho fatto presente che avevamo da anni rapporti con la famiglia Tyagi", oltre ad aver offerto la propria collaborazione per gestire l'iter burocratico indiano. Il controesame è partito con uno scontro tra l'avvocato Ennio Amodio e Haschke sulla presunta data della notizia dell'abbassamento della quota operativa dei velivoli a 18.000 piedi, che avrebbe permesso a Finmeccanica di partecipare all'appalto. Orsi è imputato nel processo con rito immediato - che è stato aggiornato al prossimo 23 gennaio - insieme all'ex AD di AgustaWestland Bruno Spagnolini. All'inizio dell'inchiesta sull'appalto, partita da Napoli per poi essere trasferita a Busto Arsizio, si ipotizzava fra l'altro, a parte il versante indiano, il pagamento di una tangente da parte di Finmeccanica alla Lega Nord, che si è sempre detta estranea alla vicenda. Relativamente a questo, oggi Haschke ha ribadito che "era una delle ipotesi fatte da (Giuseppe) Zampini [AD di Ansaldo Energia, in predicato per diventare AD di Finmeccanica prima che venisse nominato Orsi] ma senza fornire alcun elemento" quando lo stesso Haschke, ritenuto a lui vicino, gli aveva fatto notare che gli era stato interrotto il contratto di consulenza. Per quanto riguarda i rapporti con l'altro consulente di AgustaWestland per l'affare indiano, il britannico Christian Michel, alla domanda di Amodio se ritenesse attendibile il suo progetto di budget con presunti riferimenti a pagamenti a politici e forze armate, oggetto di esame nella scorsa udienza [ID:nL5N0JL26E], Haschke ha risposto di "non avere elementi per stabilirlo". "Mi sembrava una cosa campata in aria ma allo stesso tempo preoccupante e ho cercato di diradare i miei rapporti con Michel", ha precisato il consulente, aggiungendo di non condividere il suo modo di procedere. Il pm Eugenio Fusco ha però ricordato in aula che ad affiancare Michel a Haschke nell'affare fu lo stesso Orsi. Parlando successivamente con i giornalisti, Amodio ha sottolineato che "non c'è nulla al momento in questo processo che possa supportare l'accusa di corruzione. Quel documento (il progetto di budget) è un libro dei sogni". Haschke, Michel, altri consulenti e dirigenti e le aziende sono indagati nel fascicolo principale che resta aperto. (Emilio Parodi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia