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Fisco, indagine Ue su Stati per possibili discriminazioni residenti estero

MILANO (Reuters) - La Commissione europea effettuerà nel corso del 2014 una valutazione approfondita dei regimi fiscali degli Stati membri, per stabilire se rechino svantaggi ai cittadini Ue che vivono in uno Stato membro diverso da quello di origine. Una nota precisa che se da questa valutazione dovessero emergere discriminazioni o violazioni delle libertà fondamentali garantite dall'Ue, la Commissione le segnalerà alle autorità nazionali e si adopererà affinché vengano apportate le necessarie modifiche, pena l'avvio di procedimenti di infrazione. "Le norme Ue sono chiare: tutti i cittadini dell'Ue devono essere trattati in modo equo all'interno del mercato unico", spiega nella nota il Commissario per la Fiscalità e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode Algirdas Šemeta. "Non possono esserci discriminazioni e il diritto dei lavoratori alla libera circolazione non deve essere ostacolato. Abbiamo il dovere di garantire ai cittadini che tali principi siano tradotti in pratica nelle legislazioni fiscali di tutti gli Stati membri". Secondo la Commissione, gli ostacoli fiscali - sia nel proprio paese che all'estero - sono uno dei principali elementi che dissuadono i cittadini dal lasciare il paese di origine per cercare lavoro in un altro stato membro. "Il diritto di vivere e lavorare ovunque nell'Ue costituisce un diritto fondamentale per i cittadini europei, oltre ad essere uno strumento chiave per lo sviluppo di un mercato del lavoro europeo", aggiunge la nota. La Commissione esaminerà la situazione di lavoratori dipendenti, liberi professionisti e pensionati. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia