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Fisco, redditi in calo del 5,7% tra il 2007 e il 2012, dice studio Caf Cisl

ROMA (Reuters) - Tra il 2007 e il 2012 i redditi degli italiani hanno registrato una perdita del 5,7% a causa del fiscal drag, dell'aumento della fiscalità locale, e per l'insufficiente aumento dei redditi reali. È quanto emerge da una indagine condotta sui contribuenti del Caf-Cisl. Il fiscal drag (drenaggio fiscale), cioè l'aumento della pressione fiscale causato dal mancato adeguamento dei redditi all'inflazione, ha causato una perdita cumulata del 5,83% del reddito 2012, pari a circa 1.040 euro. Per i contribuenti con redditi tra 29 e 50.000 euro la percentuale di reddito 'perso' supera il 6%. Restano poco o per nulla toccati i contribuenti della no tax area, mentre sono solo marginalmente sfiorati i redditi alti e medio alti. Per i lavoratori dipendenti la perdita cumulata, a valori 2012, è stimata al 6% del reddito 2012. L'Irpef è l'imposta che incide maggiormente sul reddito delle famiglie (17,6%). Seguono l'Iva (8,7%) e l'Imu (poco meno dell'1%). Molto forte è l'incremento delle addizionali comunali e regionali. II loro ammontare complessivo, nel 2012, è in media di 408 euro: in crescita di circa 6% rispetto al 2011 (come effetto dello sblocco delle addizionali comunali) e di oltre il 31% rispetto al 2010. Nel biennio 2010-2012 il reddito medio complessivo dei contribuenti del Caf-Cisl è aumentato del 2,5% tra il 2010 e il 2012, e dell'1,6% tra 2011 e 2012. "Il contemporaneo aumento di Irpef e addizionali in proporzione maggiore rispetto ai redditi complessivi rende quasi nullo l'incremento dei redditi disponibili 2012 rispetto agli anni precedenti: +1,22% sul 2011 e +1,52% sul 2010". La ricerca, infine, mette bene in evidenza come sia "fondamentale agire sui redditi familiari complessivi di ammontare basso, collocati sotto i 15.000 euro, che risultando incapienti non riescono a beneficiare appieno delle detrazioni e delle deduzioni fruibili e subiscono il maggiore peso dell'Iva". Per i lavoratori dipendenti e pensionati collocati al di sotto di tale soglia, l'unica strada resta quella di introdurre un'imposta negativa di ammontare pari alle detrazioni non godute, conclude lo studio. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia