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G20 finalizza strumenti per eliminare fenomeno banche "too big to fail"

LONDRA (Reuters) - I regolatori globali hanno definito oggi gli "strumenti finali" per eliminare il fenomeno delle cosiddette banche "too big to fail" ("troppo grandi per fallire"), cercando di archiviare il periodo di intensa produzione di norme partito dopo una crisi finanziaria che ha messo in crisi la reputazione del settore e pesato sulle spalle dei contribuenti. Mark Carney, presidente del Financial Stability Board (FSB) che coordina la regolamentazione dei paesi del G20 volta a colmare i vuoti normativi emersi con la crisi del 2007-2009, ha detto che il board ha finalizzato oggi gli stumenti necessari per liquidare le banche "troppo grandi per fallire" in maniera ordinata se necessario. La prossima settimana in Turchia i leader del G20 verranno chiamati ad approvare una riforma in base alla quale i 30 maggiori istituti del mondo dovranno emettere entro il 2019 obbligazioni che, in caso la banca si trovi sull'orlo del fallimento, possano essere svalutate per generare fondi equivalenti al 18% di risk-weighted assets. Il cuscinetto rappresentato da questo tipo di obbligazioni, detto "TLAC" ("total loss-absorbing capacity"), si aggiungerebbe al core capital minimo che una banca deve detenere. Di fronte alle obiezioni delle banche, secondo le quali le nuove regole rendono più oneroso mantenere i mercati liquidi come prima della crisi il FSB, completando la sua prima revisione di tutte le regole che sono state introdotte fino ad oggi, ha affermato di "non aver trovato ad oggi evidenze di significative conseguenze non intenzionali". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia