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Gii asset migliori sui mercati: i magnifici 7 di giugno

Il sesto mese dell'anno è alle porte, con un'estate che si preannuncia particolarmente volatile e difficile da decifrare. Sante Pellegrino, trader indipendente, ci offre una bussola per navigare sui mercati estivi.

Valute

A giugno con l'evento del potenziale Brexit, saranno di scena le valute. Per questo motivo bisognerà monitorare l'euro che ha ritoccato per la quinta volta la resistenza di 1,15, dalla quale è stato respinto, dirigendosi verso il supporto 1,11 che, eventualmente rotto, porterebbe a 1,08 e poi 1,05. Se invece, Brexit permettendo, l'euro dovesse dare riparo a un'eventuale discesa delle Borse, la moneta unica potrebbe riportarsi a salire e quindi andare alla prima resistenza dinamica di 1,13 e poi alla seconda resistenza statica di 1,15 alla cui rottura si vedrebbe una resistenza gap a 1,19. Sul pound c'è un trend discendente che tocca sulla resistenza di 146,07, ovviamente parliamo di futures. Questa resistenza fissata a 146-147 è una resistenza che viene ormai dal 2014 ma è allo stesso empo anche dinamica perché fa da spartiacque per un recupero verso area 150 così come anche per uno storno verso 143-140.

Ftse Mib

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Giugno sarà un mese caratterizzato, un po' come anche maggio, dallo stacco di diverse cedole di protagonisti interessanti come Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) e Poste Italiane (Dusseldorf: 29884131.DU - notizie) , titoli molto capitalizzati. Per questo motivo l'indice italiano si trova a dover sfruttare questo rimbalzo da un minimo di ciclo che passa per i 17mila punti e che potrebbe spingersi verso i 18.500 prima di trovare forza su alcuni supporti dinamici a 17.600 punti. In ultima analisi dunque per il Ftse Mib ci sarebbero supporti interessanti tra i 17mila e i 17.100, resistenze in area 18.500 ed un eventuale rottura di questi, farebbe arrivare il mercato a 18.300, oltre i quali, con un po' di fortuna l'Italia potrà respirare verso i 20.300 punti.

Dax

Sul Dax, altro indice europeo fondamentale anche a livello internazionale, si trova intorno ai 10mila punti, anch'esso spartiacque tra i tori e gli orsi. Questo perché se dovessero confermarsi le resistenze sui 10mila punti, il Dax potrà stornare verso i 9.800, per andare sui 9.500-9.600 dopo, fino ad arrivare verso alcune chiusure di gap lasciati aperti in area 9mila e addirittura 8.900 punti. Se invece dovesse confermarsi come livello di supporto in area 10mila punti, ci si potrebbe trovare davanti al superamento di 10.500, chiudere il gap lasciato aperto a 10.700 punti per poi saltare ai 10.800 e anche 11mila punti.

Enel

Enel in tutta questa fase ribassista ha mantenuto un tono difensivo mantenendosi sempre su livelli di 3.30 massimo 4.40. Resta in questo trading range laterale ormai dal 2014 e ha una forte trendline supportiva che passa per la zona dei 3,50 euro. I livelli di supporto resistenza che potrebbero determinare il trend sono: la conferma eventuale dei 4,10 porterebbe la quotazione a 4,25 e poi 4,40, mentre la rottura del primo supporto a 3,40 farebbe scendere il titolo a 3,75 e poi a 3,50. Ci si trova per Enel in una fase di ipercomprato.

Intesa

Altro titolo scampato alla tempesta, per quanto abbia perso anch'esso è Intesa che dai 3,60 si è portato ai 2,10 perdendo 1,50 ma ha mantenuto saldamente dei supporti che caratterizzano il titolo dal 2014. L'area dei 2,10 è un'area importantissima perché il suo abbandono potrebbe portare il titolo a 1,85, ipotesi da scongiurare visto che si trascinerebbe giù il mercato. Meglio augurarsi che ci sia la rottura di una trendline resistenziale che passa dall'area dei 2,50 e che porterebbe il titolo a 2,80 e successivamente un ritorno a 3 euro.

Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie)

Unicredit ha in pancia diverse problematiche visto che il titolo ha toccato i minimi del post aumento di capitale del 2012, il che non è favorevole sul titolo, soprattutto se unito alle voci di un aumento di capitale. Unica ancora di salvezza potrebbe essere una trendline resistenziale che passa dalla zona dei 3,50 superata la quale si avrebbe un recupero di 4,10 e successivamente ai 4,60. Caso contrario l'abbandono dell'area 2,70 spingerebbe il titolo verso i 2,28 e poi, per quanto drastico, potrebbe portarsi verso la chiusura del gap post aumento di capitale a 0,45 centesimi.

Mini S&P

Ultima nota sul mini S&P500 c'è da ricordare ch questo è l'anno delle elezioni. Storicamente se un presidente piace al mercato è lecito aspettarsi delle scintille. Attualmente siamo su un livello di supporto importantissimo di 2.040 la rottura del quale farebbe scivolare l'indice sui 2mila punti e quindi 1.970 e alla chiusura del gap di 1900 fino a 1850. Caso contrario ci si può augurare che si rompa il livello torico dei 2.100 punti fino ad arrivare ai 2.200 punti entro marzo del 2017, sempre che arrivi un'elezione convinta del presidente.

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