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Greggio, prezzi stabili in attesa dati riserve Usa

Serbatoi di petrolio greggio presso l'hub di Cushing

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio rimangono stabili, sostenuti dalle previsioni dell'Ocse sulla ripresa economica e dai tagli alla produzione dell'Opec+, ma tenuti a freno dall'aumento delle scorte di greggio negli Usa.

Alle 11,15 i futures sul Brent cedono 40 centesimi, lo 0,59% a quota 67,12 dollari a barile.

Il greggio Usa scambia in calo di 26 centesimi, lo 0,37%, a quota 63,77 dollari a barile.

Secondo l'interim Economic Outlook pubblicato dall'Ocse, l'economia globale dovrebbe rimbalzare quest'anno, con una crescita del 5,6%, a cui dovrebbe seguire un incremento del 4% nel 2022. La precedente previsione Ocse anticipava un+ 4,2% nel 2021.

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I prezzi hanno ricevuto supporto anche dalla decisione dell'Opec+ di mantenere in vigore gran parte dei tagli alla produzione anche ad aprile.

Ad ogni modo, i prezzi rimangono sotto pressione per una serie di fattori, tra cui il fatto che Cina e India, i principali importatori di greggio, attingano alle riserve di petrolio vista la crescita dei prezzi, e le attese di una ripresa delle riserve iraniane.

Negli Usa le riserve di greggio sono cresciute di 12,8 milioni di barili nella settimana passata, secondo fonti che citano i dati dell'American Petroleum Institute. Gli analisti interpellati da Reuters si aspettavano un aumento di circa 800.000 barili.

I dati ufficiali dell'Energy Information Administration (Eia) sono attesi per oggi alle 16,30.

La produzione di greggio Usa dovrebbe comunque diminuire di 160.000 barili al giorno nel 2021, a 11,15 milioni di barili, secondo le stime diffuse ieri dall'Eia, un calo più contenuto rispetto alle precedenti stime di 290.000 barili al giorno in meno.