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I 4 motivi per cui Goldman Sachs tifa "Emergenti"

Torna l'ottimismo per i paesi emergenti. Dopo la quarantena cui sono stati sottoposti negli ultimi tempi, i numeri sembrano ridare una ragion d'essere alle economie di queste nazioni, una volta la più grande promessa per l'economia mondiale.

La view di Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie)

A riprendersi, sul fronte dei Brics, sono praticamente tutti, ad eccezione della Cina e un vento di ottimismo soffia anche per il Brasile, nazione che è vista sulla strada della “riabilitazione” dopo che gli scandali finanziari e politici hanno scoperchiato un sistema strutturale della corruzione che, in molti, ora, sperano verrà corretto. Ma se la nazione carioca può vantare un rally del 40%, la sua vicina di casa, l'Argentina, cammina alla stessa velocità di ripresa mentre dall'altra parte del pianeta, a Mosca, si festeggia il +30%. Non solo, ma proprio considerando il panorama della crescita globale, secondo l'analisi di Morgan Stanley si parla di un 2,9% per il 2016 che diventerà 3,2% grazie al settore degli Emergenti. Come spiegare questa ritrovata fiducia? In realtà si tratta, più che di un miracolo economico, di una vera e propria scommessa che nasce da un ottimismo che, forse, sottovaluta i rischi. Quello che infatti sta accadendo non è altro che un miglioramento dei fattori zavorranti che si erano estremizzati nel recente passato. Il tutto senza che, però, i veri pericoli potessero letteralmente essere cancellati oppure i problemi siano stati risolti. Un esempio arriva dalle citate nazioni sudamericane che hanno preso l'occasione per stabilizzare meglio, ma non definitivamente, la propria situazione politica oltre che la propria spesa pubblica. In realtà, paradossalmente, sembra essere una maggiore stabilità rispetto all'orizzonte europeo, il fattore che ha incrementato il rally del settore. Un rally che, però, ha ancora basi fragili e a tempo determinato visto che i venti contrari rappresentati dall'aumento dei tassi di interesse che dovrebbero (prima o poi) arrivare dalla Federal Reserve e la debolezza che ritornerà (con ogni probabilità) sul greggio, sono pericoli che, attualmente sono letteralmente dietro l'angolo.

L'ottimismo di Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) ha un nome

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Chi invece sembra avere le idee chiare sul protagonista del futuro è Goldman Sachs che punta direttamente sull'unico paese dei Brics che finora era stato immune dalla maggior parte dei problemi del segmento: l'India.

Per la precisioni la scelta della nazione arriva per 4 motivi .

Prima di tutto una previsione meteorologica che guarda tasso di piogge più alto del normale che a sua volta favorirebbe la crescita della ricchezza delle zone agricole e rurali, da tempo in lotta contro la siccità. Altro elemento positivo, un aumento del 14% dei salari e delle pensioni per circa 10 milioni di dipendenti pubblici, un costo di 17 miliardi di euro nel prossimo bilancio 2017 ma che però porterà un aumento sul potere d'acquisto che potenzierà il Pil dello 0,3%. Il secondo punto di forza che ha convinto Goldman Sachs è stato il taglio dei tassi operato dalla Banca centrale indiana di 0,25 punti percentuali ad aprile, una scelta che, secondo gli esperti della banca d'affari arriverebbe ad aumentare la domanda di credito delle famiglie, a loro volta poco esposte sul fronte della leva; su questo fronte, però, c'è da evidenziare l'incertezza di istituti di credito con alte percentuali di sofferenze da una parte e aziende fortemente indebitate dall'altra. C'è poi il capitolo delle riforme: il governo di Narenda Modi, da molti giudicato, al momento del suo insediamento ormai risalente a due anni fa, business friendly, ha dovuto combattere con una esasperante lentezza burocratica. Solo recentemente, infatti, il Parlamento ha votato la tanto attesa riforma del sistema fiscale mentre in dirittura d'arrivo è quella del codice fallimentare.

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