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I deludenti dati macro non impattano su Wall Street

I deludenti dati macro non impattano su Wall Street

Il segno meno rivisto ieri sulla piazza azionaria americana pare destinato ad essere soppiantato da un ritorno degli acquisti in quest'ultima seduta della settimana. I futures sui principali indici viaggiano in positivo e vedono il contratto sull'S&P500 in progresso dello 0,22%, preceduto da quello sul Nasdaq100 che sale dello 0,33%.

Il mercato non sembra risentire dei deludenti dati macro diffusi fino ad ora: a settembre le vendite al dettaglio sono salite dell'1,6%, in deciso aumento rispetto alla rilevazione precedente rivista da -0,2% a -0,1% ma sotto le previsioni degli analisti che stimavano un incremento dell'1,7%.
Al netto della componente auto si è avuto un rialzo dell'1%, in crescita rispetto alla lettura precedente rivista da +0,2% a +0,5% e oltre le attese del mercato che indicavano un rialzo dello 0,3%.

Sempre con riferimento al mese di settembre è stato diffuso l'indice dei prezzi al consumo che ha evidenziato una variazione positiva dello 0,5%, rispetto allo 0,4% precedente, deludendo le attese del mercato che si era preparato ad un incremento più marcato dello 0,6%.
La versione "core", depurata cioè delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, è salita dello 0,1%, in frenata rispetto allo 0,2% del mese precedente e sotto le stime che indicavano un rialzo dello 0,2%.

Il mercato attende di conoscere altri due aggiornamenti macro che saranno resi noti mezz'ora dopo l'avvio degli scambi. Si tratta delle scorte alle imprese di agosto dovrebbero salire dello 0,4% dallo 0,2% di luglio, mentre il dato preliminare della fiducia Michigan di ottobre dovrebbe attestarsi a 95,8 punti, dai 95,1 punti della versione definitiva di settembre.

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Da segnalare un discorso di Eric Rosengren, presidente della Fed di Boston, oltre al quale parlerà anche Charles Evans, a capo della Fed di Chicago, Robert Kaplan, presidente della Fed di Dallas e Jerome Powell, membro del Board guidato dalla Yellen.

Sul fronte valutario intanto il dollaro arretra nei confronti dello yen spingendosi al di sotto di quota 111,8, ma il biglietto verde perde terreno anche rispetto all'euro che sale a 1,1857.
Tra le commodities balza in avanti il petrolio che viene fotografato poco oltre i 51,5 dollari al barile e si muove in positivo anche l'oro che naviga appena sopra la soglia dei 1.300 dollari l'oncia.

Sul versante societario da seguire Wells Fargo (Swiss: WFC-USD.SW - notizie) che ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in calo da 5,64 a 4,6 miliari di dollari, con un risultato per azione pari a 0,84 dollari, al di sotto degli 1,03 messi in conto dagli analisti.
In discesa anche i ricavi che sono passati da 22,33 a 21,93 miliardi di dollari, al di sotto dei 22,38 miliardi su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.

Sotto i riflettori anche Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) che nel terzo trimestre ha conseguito un utile pari a 5,59 miliardi di dollari, in crescita del 13%, con un risultato per azione pari a 0,48 dollari, al di sopra dei 46 cents previsti dagli operatori. In crescita anche il fatturato che è aumentato da 21,86 a 22,08 miliardi di dollari, al di sopra dei 21,98 miliardi messi in conto dal mercato. A deludere è stato il fatturato delle attività di trading, contrattosi del 15% a 3,15 miliardi di dollari.

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